Rieti tiene il passo anche se con difficoltà nell’ambito dei sistema economico laziale grazie alla capacità di “cambiare pelle” delle proprie imprese che hanno saputo riposizionarsi in settori più dinamici ed a maggior valore aggiunto. Questa la fotografia dell’economia reatina scattata per il 2007 dall’Istituto Guglielmo Tagliacarne e dalla Camera di Commercio di Rieti nell’ambito del Polos 2007 Osservatorio Economico della provincia di Rieti “Evoluzione del sistema economico e processi di trasformazione imprenditoriale” presentato oggi presso l’ente camerale reatino dal presidente Vincenzo Regnini e dal dirigente responsabile area studi e ricerche dell’Istituto TAGLIACARNE Giuseppe CAPUANO. “Il Lazio, negli ultimi anni ha sperimentato tassi di espansione del Pil superiori alla media nazionale, in virtù della forza trainante e centripeta del “polo romano”, quasi a determinare una crescita “a due velocità: Roma da un lato e le altre province dall’altro”, ha illustrato Regnini. “Rieti ha, comunque, tenuto il passo anche se con difficoltà, - ha aggiunto - perseguendo un percorso all’insegna delle relazioni e la creazione di reti tra imprese, con risultati interessanti nel 2006 e nel primo semestre 2007: è positivo il tasso di crescita imprenditoriale (+0,8%), aumentano le società di capitale (+11,2%) e crescono le esportazioni (+10,4%). D’altra parte, ormai appartiene al passato lo sviluppo economico locale basato su aziende esogene ed è quindi fondamentale che imprese ed istituzioni facciano rete aggregandosi per progetti ed ottimizzando le risorse, come nel caso dei distretti, e soprattutto investendo sulle infrastrutture, in particolare quelle immateriali”. Il modello di sviluppo reatino, quindi, continua il processo di terziarizzazione dell’economia, ma con una base manifatturiera che sperimenta un importante “cambiamento di pelle”, grazie al riposizionamento in settori e di imprese a maggiore valore aggiunto e alla centralità delle “relazioni” in risposta ad un deficit dimensionale presente nella maggior parte delle imprese reatine. Continua la crescita del terziario avanzato con l’aumento del numero delle imprese del settore informatica e ricerca: 240 unità locali nel I semestre 2007; e cresce il peso del settore servizi nel medio periodo dal 72,3% del 2003 al 73,4% del 2005 del Pil. Due componenti rilevanti per l’affermazione della macrofiliera manifatturiero-servizi, fattore strategico per uno sviluppo integrato e legato alla competitività del territorio. Un processo che ha effetti positivi anche sul Pil pro capite (+5,9 punti percentuali: circa 81 dato Italia=100 nel 2003 contro 86,4 nel 2005 e quattro posizioni guadagnate nella relativa graduatoria delle province). Ciò contribuisce alla formazione del patrimonio delle famiglie reatine che, al 2005, risulta ancora caratterizzato per il 69,6% da attività reali (60,8% media Italia), con particolare riferimento alle abitazioni (64,4%; Italia 58%), evidenziando una “atteggiamento prudente” nella propensione ad investire delle famiglie.

Un’ulteriore considerazione che emerge dall’Osservatorio è che “vanno meglio” le imprese che si relazionano tra loro e che esportano, mentre hanno difficoltà le imprese “isolate” e/o orientate esclusivamente al mercato domestico. “Da alcuni anni, si è, infatti, creato un nuovo nucleo di imprese che noi chiamiamo “Middle Class”, - ha precisato Giuseppe Capuano - ovvero quel gruppo di piccole e medie imprese attive nel commercio internazionale, giuridicamente strutturate (le società di capitali sono 1.041 nel secondo semestre 2007) che affrontano i mercati anche attraverso forme relazionali per la condivisione di obiettivi e responsabilità, le quali presentano le performance più dinamiche del tessuto imprenditoriale locale”. Tali considerazioni generali sono supportate anche dall’indagine svolta su 100 imprese reatine, per lo più dei settori della meccanica e dell’elettronica, localizzate nel sistema produttivo di Cittaducale e con forma giuridica di Srl. Infatti, le informazioni riguardanti gli andamenti congiunturali del 2006, del primo semestre 2007 e le previsioni per il semestre in corso, forniscono informazioni favorevoli: il fatturato del 2006 e del primo semestre 2007 viene dichiarato in aumento dal 45,2% degli intervistati, con saldi (differenza tra dichiarazioni di aumento e diminuzione di fatturato) ampiamente favorevoli. Anche le stime per il secondo semestre 2007 sono positive. Questi dati mostrano come, probabilmente, nel 2007, il ciclo economico sarà nuovamente favorevole, soprattutto per quelle imprese più innovative e proiettate sui mercati internazionali, anche in virtù del fatto che il 26% delle imprese del panel effettua esportazioni e, come noto, la ripresa italiana del 2006 è ampiamente basata sull’export. Un percorso virtuoso di medio periodo che si scontra con alcune criticità presenti sul territorio. La prima riguarda il mercato del lavoro. Stando ai dati ufficiali dell’Istat, il mercato del lavoro reatino non presenterebbe particolari preoccupazioni (tasso di disoccupazione 2006: Rieti 5,9%, Italia 6,8%; nel 2004 erano rispettivamente 7,8% e 8%), anche se va sottolineato che il dato potrebbe essere sottostimato in virtù del cosiddetto “effetto scoraggiamento”, ovvero, una parte della forza lavoro disoccupata da più di 12 mesi (disoccupazione di lunga durata) che non è più alla ricerca concreta di un’occupazione e risulta, di fatto, uscita dal mercato del lavoro locale (le non forze di lavoro sono aumentate di circa 1.900 unità dal 2004 al 2006). Le difficoltà sarebbero testimoniate, tra l’altro, anche da un incremento nel 2006 del numero di ore di cassa integrazione nel settore industriale pari al +63,2% rispetto al monte ore del 2004 di operai e impiegati. E’ possibile, poi, che i dati ufficiali non colgano alcune difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto da parte delle donne il cui tasso di disoccupazione ufficiale risulta pari al 7,5% (Italia 8,8%) e un tasso di occupazione femminile (47,9%) molto più basso di quello maschile (69%). Un altro fattore di riflessione è rappresentato dall’infrastrutturazione creditizia della provincia che risulta caratterizzata da un percorso di convergenza del livello del costo del denaro (il tasso di interesse a breve termine 2006 è diminuito di 2,1 punti percentuali dal 1998; Rieti 6,57%, Italia 6,43%), posizionando Rieti al 39-esimo posto fra le province italiane. Infine, il Polos 2007 sottolinea il sistema dei trasporti da migliorare, soprattutto in relazione all’aumento della “pressione infrastrutturale” ed al conseguente congestionamento delle principali arterie di comunicazione viaria, fattore determinante in un percorso di integrazione con gli altri sistemi economici provinciali e internazionali. Il sistema infrastrutturale della provincia, infatti, è caratterizzato da una dotazione viaria che quantitativamente sembra supportare gli spostamenti della popolazione e la logistica delle imprese (dato Italia 100, Rieti=133) ma in realtà l’elevato livello di veicoli spesso paralizza le arterie più importanti, anche a causa di una evidente difficoltà di accesso degli assi principali ed una scarsa presenza di reti nodali e piattaforme logistiche e da una rete ferroviaria insufficiente (Italia = 100; Rieti 39,5).

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