<< Negli ultimi 2 anni a seguito delle scelte operate con le manovre finanziarie sono stati distolti 2 miliardi dai servizi garantiti dalle Province sui territori per riportarli nel calderone delle casse pubbliche: deve essere chiaro a tutti che questa scelta ha portato a rendere ormai a rischio i servizi, che non sono più garantiti in tutto il territorio, e che si sta erodendo il patrimonio pubblico fino a incidere sugli stessi livelli di sicurezza dei cittadini. Le risorse per i servizi essenziali, come la manutenzione e la messa in sicurezza dei 130mila km di strade provinciali e delle 5.100 scuole superiori italiane, sono ormai ridotte al minimo e Governo e Parlamento ne hanno piena contezza. Non ci sono più alibi e non è più tempo di continuare con le mistificazioni >>. Questo il sunto delle dichiarazioni dei Presidenti delle amministrazioni provinciali del centro Italia riuniti, insieme al Presidente dell’UPI Achille VARIATI, per una conferenza stampa (nella foto) che ha fatto chiarezza sullo stato di criticità di bilanci degli enti e sui riflessi che questi stanno avendo sulla sicurezza e sui servizi ai cittadini.

 

<< Nei tavoli di lavoro con il Governo che abbiamo aperto già lo scorso anno - hanno ricordato i Presidenti - abbiamo dimostrato dati alla mano quanto il nostro allarme fosse fondato: dal 2013 al 2016 la nostra spesa corrente è scesa del 40%, riducendosi di oltre 2,7 miliardi; a fronte di un totale di entrate pari a 2,7 miliardi, abbiamo avuto spese inderogabili per oltre 1,6 miliardi e tagli di 1 miliardo e 4.650 milioni. La differenza tra entrate e uscite nel 2016 è stata pari a 571 milioni: questo è quanto è mancato alle Province nel 2016, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Come è possibile che in Italia sia considerato adeguato spendere 103mila euro a km per le autostrade, 22mila euro per le strade statali e solo 6mila euro al km per le regionali e provinciali? Come è ammissibile un  divario di questa portata?

La legge di Bilancio 2017 avrebbe dovuto essere la sede per risolvere queste storture e restituire dignità finanziaria alle Province, ma l’accelerazione dovuta alla crisi di Governo non ha permesso di intervenire: ora però siamo già alla fine di gennaio e i ritardi non sono più ammissibili.  Anche perché ormai da tre anni alle Province non è permesso fare alcuna programmazione, ci muoviamo nell’emergenza e riusciamo ad approvare i bilanci praticamente alla fine dell’anno. Non è una situazione degna di una istituzione della Repubblica cui sono assegnati servizi essenziali per i cittadini >>. << Da qui, oggi, tutti insieme, stretti ai colleghi Presidenti del centro Italia che si sono trovati a dover far fronte in condizioni proibitive e senza alcun sostegno all’emergenza neve - ha concluso VARIATI - chiediamo di smettere di temporeggiare, di tornare a destinare ai servizi essenziali le risorse necessarie, e non quelle minime, e di farlo subito, con strumenti di estrema urgenza >>.