Giornata significativa, quella di mercoledì 9 novembre, per la Chiesa di Spoleto-Norcia e le comunità della Valnerina, profondamente ferite dal terremoto del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre, grazie alla visita del Card. Angelo BAGNASCO, Presidente della CEI - Conferenza Episcopale Italiana e Arcivescovo di Genova. Prima tappa la frazione di San Pellegrino di Norcia, dove è arrivato alle ore 10.30. Lungo il tragitto, l’Arcivescovo BOCCARDO ha illustrato al Presidente della CEI la situazione degli ultimi due mesi, da quando cioè la terra ha iniziato a tremare il 24 agosto. Lo ha informato della grande paura e del senso di smarrimento che abitano nel cuore delle persone, così come pure dell’immensa perdita del patrimonio di fede della Valnerina. << Ho anche detto al Cardinale - ha dichiarato il Presule spoletino - dell’impegno della Chiesa a favore delle persone, ascoltandole, abbracciandole, rassicurandole, ricordando con forza che l’unica cosa che non crollerà mai è Cristo Gesù >>. Giunto a San Pellegrino, BAGNASCO ha salutato quei pochi abitanti del piccolo centro rimasti e che ora vivono nelle tende o nei camper. Si è informato della situazione, ha chiesto come ci si è organizzati dopo il sisma, ha abbracciato gli anziani, ha esortato i giovani a resistere e a non abbandonare il territorio, ha incoraggiato il Parroco di Norcia, Don Marco RUFINI, a proseguire con tenacia il suo servizio pastorale in questo momento critico.

 

<< Noi preti dobbiamo stare con la gente, condividere con essa tutto, i momenti belli e le emergenze >>. Gli abitanti hanno mostrato al Cardinale la statua della Madonna che stava nei pressi della chiesa e che ora è stata ancorata ad una colonna della tensostruttura. << È crollato tutto, ma lei ha resistito e a lei affidiamo il domani >>, ha spiegato una signora. BAGNASCO, allora, ha invitato a recitare un’Ave Maria e ha benedetto i presenti. << Non immaginavo di trovare una situazione così critica >>, ha detto provato l’Arcivescovo di Genova. Poi, visita alla zona rossa del paese, completamente distrutto, e sosta dinanzi alle macerie della chiesa. Alle ore 11.30, ingresso nella zona rossa della città di Norcia (nella foto) e visita a ciò che resta della Concattedrale di Santa Maria, della Basilica di San Benedetto e della chiesa della Madonna Addolorata. I Vigili del Fuoco hanno mostrato al Cardinale e a Mons. BOCCARDO l’interno della Concattedrale con un drone. BAGNASCO era visibilmente scosso nel vedere sbriciolate le chiese e fortemente lesionate le case. << Ma - ha detto - nel nome di San Benedetto dobbiamo ripartire >>.

Il Cardinale, poi, si è recato nella tendopoli di Ancarano di Norcia per pranzare con gli sfollati, che ha salutato uno a uno. << Eminenza, millenni di storia di fede se ne sono andati >>, ha spigato il parroco dell’Abbazia di Sant’Eutizio, Don Luciano AVENATI. Visita anche agli sfollati accolti nel centro della Pro Loco a Campi di Norcia, alle macerie della chiesa di San Salvatore, a ciò che resta dell’Abbazia di Sant'Eutizio e al campo sfollati di Preci. << Ho portato a questa gente della Valnerina l’affetto e la vicinanza dei Vescovi Italiani >>, ha detto il Cardinale prima di lasciare l’Umbria. << Ho ringraziato le persone per la tenacia nell’affrontare questa situazione, per l’attaccamento che hanno alle proprie radici di fede, per la fermezza di voler continuare a vivere in queste valli. Tutto ciò è un esempio per l’Italia intera. Guai - ha proseguito BAGNASCO - se i piccoli centri venissero meno: qui c’è bellezza di relazioni che durano nel tempo e ciò è una ricchezza che non ha confronto. Vorrei ringraziare, poi, la gente per l’affetto al Vescovo e ai preti: ne abbiamo veramente bisogno. Auspico che l’attenzione del Paese non venga mai meno per queste zone, affinché la vita possa continuare in questi magnifici borghi. Grazie anche a chi opera qui a vari livelli (autorità civili e militari, Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Croce Rossa, volontari delle parrocchie, ecc.) mettendo in gioco professionalità e cuore >>.