Camera di Commercio di Rieti candidata nell’ambito delle progettazioni integrate di filiera (PIF) per garantire il decollo del Distretto della Montagna Reatina. L’Ente ha infatti presentato una manifestazione di interesse nell’ambito dell’importante strumento, contemplato dalle misure dell’Asse I del Piano di sviluppo rurale (PSR), che permette la realizzazione di interventi che coinvolgano una molteplicità di operatori sia pubblici che privati dei comparti agricolo, agroalimentare e dei servizi ad esso connessi, che operano nei diversi segmenti di una filiera produttiva e che, attraverso l’adozione di una strategia di sviluppo comune, persegue l’obiettivo di migliorare l’efficacia e l’efficienza degli interventi e di ottimizzare il rendimento dell’investimento pubblico. << La Camera di Commercio di Rieti - ha illustrato il Presidente dell’Ente, Vincenzo REGNINI - sta lavorando per far diventare operativo e fonte di sviluppo del territorio il Distretto della Montagna reatina stimolando la partecipazione dei privati accanto all’intervento pubblico. L’obiettivo è quello di creare un tavolo di regia per razionalizzare e coordinare i fondi utilizzabili su questo territorio mettendoci a disposizione per lavorare su progetti condivisi, come ribadito anche ieri nel corso di un incontro promosso dal sindaco di Fara in Sabina, comune capofila di un PIF relativo alla filiera olivicola, alla presenza di numerosi sindaci sabini oltre al Presidente della Commissione Agricoltura ed al Direttore dell’Area Agricoltura della Regione Lazio. Riteniamo che la Camera di Commercio rappresenti il luogo ideale di incontro tra le filiere ed è per questo che intendiamo mettere a disposizione degli enti e del sistema delle imprese questa nostra vocazione. L’appello che lanciamo è quindi quello di lavorare da subito, nonostante i rallentamenti delle ferie estive, per concretizzare questi percorsi progettuali in quanto entro settembre-ottobre bisognerà avere di fronte un quadro completo delle adesioni >>.

Numerose le filiere proposte alla Regione nell’ambito dei PIF, oltre a quella proposta dalla Camera di Commercio di Rieti, da diversi soggetti che operano in provincia di Rieti, in merito alle quali, spiega REGNINI << .... bisognerà compiere un ulteriore sforzo di razionalizzazione cercando di mettere in rete le varie proposte e di unire gli sforzi per avere maggiori probabilità di finanziamento oltre che di successo finale delle iniziative che devono puntare non solo al miglioramento della qualità dei prodotti e dei sistemi organizzativi ed infrastrutturali delle singole realtà partecipanti, ma soprattutto alla crescita della redditività di tali prodotti puntando anche sull’individuazione di sbocchi di mercato >>. Per quanto riguarda il progetto specifico presentato dalla Camera di Commercio di Rieti, visibile come tutte le altre manifestazioni di interesse presentate alla Regione sul sito www.agricoltura.regione.lazio.it/agriweb cliccando sulla finestra “PSR”, questo riguarda la filiera “Foresta-legno” e punta a garantire una gestione unitaria del patrimonio forestale finalizzata al raggiungimento di migliori performance produttive e di risultato economico, attraverso la costituzione di uno o più consorzi corrispondenti ad aree omogenee del territorio, al fine di gestire in modo coordinato le proprietà forestali singole o collettive, siano esse pubbliche, collettive (università agrarie, amministrazioni separate) che private. Il progetto ha l’obiettivo di agevolare l’attività di impresa nel settore boschivo per il raggiungimento dei propri scopi ambientali in un quadro di maggiori certezze di riscontro economico e sicurezza del lavoro e di creare le condizioni per un incremento delle masse degli assortimenti mercantili. Un’iniziativa che punta a contrastare l’abbandono del territorio, causa della forte contrazione dell’attività agricola, con l’insorgere di rischi di ordine idrogeologico favoriti dalla perdita di efficienza delle sistemazioni idrauliche ed il conseguente scorrimento selvaggio delle acque meteoriche. Obiettivi collaterali sono quelli di produrre biomassa facilmente utilizzabile con il ripristino e recupero delle vecchie sistemazioni idrauliche negli incolti caratterizzati da una buona accessibilità e con una morfologia non eccessivamente disagiata e garantire l’accesso alle innovazioni tecnologiche di processo all’intero sistema locale di piccole imprese forestali, anche mediante la realizzazione di infrastrutture comuni.

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