Concorso in peculato. Questa è l'accusa mossa nei confronti di Antonio PREITE, dirigente del Settore Finanziario del Comune di Rieti e degli amministratori delle due società incaricate dallo stesso Comune, nel tempo, di svolgere il servizio di controllo di gestione. Al termine di un'intensa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica reatina, dalle prime ore del giorno i finanzieri del Comando provinciale hanno notificando al dirigente pubblico ed all'amministratore di una delle società coinvolte (Carlo LATINI, attuale Presidente dell’ASM - Azienda Servizi Municipali) le ordinanze di custodia cautelare domiciliare firmate dal GIP, mentre un provvedimento di divieto di dimora su Rieti è in corso di notifica all'amministratore dell'altra società coinvolta. Inoltre, in esecuzione su Rieti, Terni, Spoleto, Roma, Milano e Palermo, anche con l’ausilio dei reparti delle Fiamme Gialle territorialmente competenti, numerose perquisizioni locali presso i domicili degli indagati e presso le varie sedi delle società coinvolte, al fine di reperire documentazione ed altri elementi utili alla prosecuzione ed all'approfondimento delle indagini, che si preannunciano ancora lunghe e complesse. Indagini che sono iniziate nello scorso mese di aprile, partendo dall'analisi di alcune consulenze affidate dal Comune di Rieti a soggetti privati.

Dall'esame documentale e dalle dichiarazioni assunte dai dirigenti comunali e da altro personale, è emerso come sin dal 2001 l'Amministrazione locale aveva esternalizzato il servizio di controllo di gestione a società private, pur avendo personale dipendente destinato a svolgere lo specifico incarico. Ma, fatto ancor più grave, i finanzieri hanno verificato come, in realtà, le società affidatarie, pur avendo ricevuto compensi per un ammontare complessivo di oltre 460.000,00 euro, non avessero mai eseguito il servizio di controllo di gestione. Circostanza questa confermata sia dai riscontri documentali eseguiti che dalle dichiarazioni rese dai numerosi funzionari comunali e dagli stessi revisori dei conti via via sentiti negli uffici del Comando della Guardia di Finanza.