Il prossimo 22 maggio, la Questura di Rieti, insieme all'Amministrazione comunale, procederanno alla intitolazione solenne della Via Filippo PALIERI, Commissario di PS, medaglia d’oro al merito civile. La manifestazione si svolgerà alle ore 11.00, in Via Filippo PALIERI, traversa di Via Alcide DE GASPERI (di fronte allo Stadio comunale "Manlio e Loris SCOPIGNO" ed alle spalle del Centro Commerciale “I Cubi”). Nel corso della cerimonia, alla presenza di una alta carica del Ministero dell’Interno, inviato in rappresentanza del Capo della Polizia Dr. Antonio MANGANELLI, del Prefetto di Rieti MUSTILLI, del Questore di Rieti BENEDETTI, del Sindaco di Rieti EMILI e della Famiglia PALIERI, verrà scoperta la targa marmorea indicante il nome della via intitolata al Commissario di PS. Filippo PALIERI (nella foto) nacque a Cerignola (FG) il 22 maggio del 1911 e, dopo aver vinto il concorso da Vice Commissario e frequentato il corso di formazione all’Istituto Superiore di Polizia, ottenne come prima sede da Commissario quella di Rieti il 16 luglio 1935. In questa sede divenne Capo di Gabinetto della Questura negli anni della seconda guerra mondiale e delle leggi razziali del 1938.

La sua profonda fede cristiana lo spinse a non accettare di essere uno strumento di persecuzione verso i più deboli resistendo agli ordini delle autorità tedesche ed impedendo a più riprese che circa 300 reatini, per lo più artigiani, operai specializzati e autisti, fossero deportati ai lavori forzati al servizio della Wehrmacht. Questa sua “mancata collaborazione” gli costò l’arresto avvenuto il 4 ottobre del 1943 e la deportazione nel campo di concentramento polacco di Luckenwalden e successivamente in quello di Wietsendorf dove, tra stenti, morì il 13 aprile 1945. Nel 2004 il Capo dello Stato ha concesso al Commissario Filippo PALIERI la medaglia d’oro al merito civile con la seguente motivazione: << Capo di Gabinetto della Questura di Rieti, evidenziando eccezionale slancio altruistico e sprezzo del pericolo, riusciva a tenere nascosti agli occupanti tedeschi i nominativi degli artigiani reatini, evitando in tal modo la loro deportazione in campi di lavoro. Dopo aver informato personalmente i propri concittadini del pericolo, veniva scoperto dai nazisti e, arrestato, deportato nel lager di Wietzendorf dove periva a causa degli stenti e delle torture patite. Fulgido esempio di straordinarie virtu’ civiche e generoso altruismo spinti sino all’estremo sacrificio. Wietzendorf (Germania), 13 aprile 1945 >>.

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