<< Il valore espressamente “civile” dell’azione spirituale di San Francesco è nato, si può dire, con gli indirizzi morali e di fede che il giovane borghese di Assisi si è dato subito dopo la sua “conversione”. Come interpretare diversamente il fatto che egli, nel 1209, caricando su di sé non solo i suoi pochi compagni, ma l’intera Assisi, la sua terra, abbia portato al Papa, a Roma, la richiesta di un messaggio d’amore e di pace che sarebbe dovuto valere per ogni istituzione della Chiesa e dell’Impero, per ogni articolazione della società del suo tempo? A distanza di 800 anni, nel giorno in cui l’Italia ricorda con grande partecipazione popolare il suo patrono, quel valore “civile” della predicazione e dell’azione del Santo di Assisi torna con particolare forza a parlare alla città di Assisi, alla nostra Provincia e alla Regione Umbria, alla Nazione italiana, all’Europa e al mondo intero >>. Questa la dichiarazione di Marco Vinicio GUASTICCHI (nella foto), Presidente dell’Amministrazione provinciale di Perugia, in vista della festa del Santo. << Si tratta, con profonda evidenza, di mettersi in ascolto - ha proseguito GUASTICCHI - di quel messaggio in grado di indirizzarsi, senza distinzione di fede, politica, culturale, etnica, a chiunque abbia nei confronti del prossimo una qualche responsabilità, amministrativa o di conduzione delle anime. Specie nell’anno che sta trascorrendo in chiave di celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, il richiamo alla straordinaria forza dell’esempio di San Francesco come motore di unificazione profonda della Nazione s’impone al nostro senso di responsabilità.

Oggi, soprattutto, giorno memoriale per eccellenza della vita e dell’eternità di San Francesco, la sua “spiritualità civile”, la sua “rinascita nella povertà” come premessa di una società senza disparità economiche e sociali, sono degli obiettivi chiari e potenti verso cui far tendere ogni azione anche politica, ogni intervento anche amministrativo, ogni ipotesi di sviluppo centrato sulla necessità della Nazione italiana come unica e indivisibile. Il giorno 4 ottobre, che ci vede tutti uniti intorno alla figura di San Francesco animati da questo spirito, è inoltre, quest’anno, rivestito di un’importanza del tutto particolare. Questo giorno, infatti, si pone all’inizio di un mese che vedrà, giovedì 27, Sua Santità Benedetto XVI recarsi in pellegrinaggio sulla tomba del Santo per vivificare l’evento interreligioso voluto dal Beato Giovanni Paolo II venticinque anni or sono. All’origine di quell’atto di Papa Wojtyla c’è stato il riconoscimento della funzione ecumenica di San Francesco che, secolo dopo secolo, giorno dopo giorno, continua a crescere in mezzo a noi e nei luoghi del mondo più lontani da Assisi. Il fatto che Benedetto XVI abbia deciso di approfondire e aggiornare il percorso compiuto verso Assisi dal suo predecessore ci riempie di felicità. Il Pontefice porta con sé il recentissimo contatto con le moltitudini di giovani che lo hanno stretto in un grande abbraccio a Madrid, Egli, un nuovo Francesco che in mezzo ai giovani ha ridato voce e speranza a un’umanità in cerca di futuro e di salvezza >>.