Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Zefferino CERQUAGLIA (nella foto), Capogruppo del PSI in seno al Consiglio provinciale di Terni e Vice Presidente dell’UPI Umbria:

<< La recente manovra finanziaria approvata dal CdM richiede una accelerazione e risposte concrete affinché in sede di conversione in legge il decreto venga migliorato per rispondere alle esigenze della realtà umbra. In questa sede non ci addentriamo nei numerosi aspetti che compongono questo testo, ci occupiamo solo della parte che riguarda il riordino istituzionale nella Regione. Siamo ben consapevoli che questa situazione non è più procrastinabile, che occorre una profonda iniziativa riformatrice per adeguare le nostre istituzioni alle esigenze della società e dell'economia di oggi. Non possiamo però permettere che tutto ciò avvenga per decreto, dall'alto, per motivazioni di ordine finanziario. Se così fosse, se accettassimo supinamente questo metodo, rinnegheremmo decenni di capacitò innovativa e una lunga tradizione riformatrice che hanno posto l'Umbria come modello nel panorama nazionale. Anche le ultime iniziative promosse dalla Giunta regionale su questi temi, pur essendo superate da questi ultimi eventi ed irte di difficoltà, hanno dimostrato sensibilità e volontà riformatrici del Governo regionale.

Ora occorre però un più rapido e deciso impulso dati i tempi stretti della conversione del DPR in esame del Parlamento. Siccome è in gioco l'organizzazione politica della nostra Regione, e se dovesse passare questo metodo, la stessa funzione costituzionale dell'Ente Regione, è necessario che tutti i poteri locali e la stessa Regione Umbria elaborino una proposta condivisa da presentare come autonoma scelta del proprio modello organizzativo politico istituzionale. Il problema riguarda tutta l'Umbria, non solo Terni che tornerebbe ad essere un circondario della Provincia dell'Umbria come 150 anni or sono. Sono in gioco le istituzioni con la loro identità e con lo loro funzioni, in una parola il tipo di servizio per i nostri cittadini Se si realizzasse quanto previsto dal decreto di Ferragosto la Provincia di Perugia sarebbe la fotocopia competitiva della Regione Umbria, si perderebbero una identità dei diversi territori e le loro capacità concorrente ad un progetto di Umbria articolato e perciò più ricco, diversificato, produttivo. L'istituzione regionale ne risulterebbe indebolita e a rischio. L'Umbria deve rilanciare un proprio progetto fondativo della rete delle sue istituzioni subregionali rappresentative ed operative per migliori servizi ai propri cittadini. Per questo propongo di indire una Assemblea Costituente delle autonomie locali della Regione Umbria nella quale le rappresentanze elettive si confrontino ed elaborino un modello organizzativo basato sull’equilibrio tra i vari territori, un adeguamento funzionale delle strutture più piccole, una attribuzione di competenze e funzioni snella, efficace ed economica. Non sarà un'impresa facile, ma non c'è altra scelta se non vogliamo cadere in localismi e personalismi molto insidiosi e probabili ora che più debole è la funzione di mediazione delle forze politiche e più imperiose sono, per contingenze globali, le necessità della popolazione umbra che è abituata ad un buon livello di vita democratica e che non deve subire delusioni. L'Assemblea Costituente dell'Umbria, organizzata dalla Regione e dalle associazioni degli enti elettivi, può e deve attivarsi ed elaborare proposte. Sono le istituzioni elettive del territorio a portare avanti i necessari processi di riforma. La riunione del prossimo 29 agosto dei consigli provinciali aperta ai Comuni e alla Regione può costituire il primo passo di un percorso che devo continuare con un lavoro per gruppi che prepari i materiali da sottoporre all'Assemblea Costituente Umbra i cui esiti dovranno essere validati dal Consiglio delle Autonomie Locali e portati all'attenzione del Parlamento. I tempi sono stretti, ma si può fare. Il percorso è laborioso, ma serio ed utile alla causa dell'intera Umbria, non della sola Provincia di Terni o di qualche minuscolo Comune >>.