L’Associazione Culturale AREA, venerdì scorso, ha tenuto una conferenza stampa (nella foto) per rendicontare l’operato dei consiglieri di sua espressione, Felice COSTINI e Manuel SALINI, appartenenti al PdL, nell’arco dei due anni di opposizione in seno al Consiglio provinciale reatino. Ha aperto l’incontro Fabio MAZZETTI, esponente di AREA, introducendo l’attività dei consiglieri, che nel biennio hanno presentato la bellezza di 41 interrogazioni. Per MAZZETTI l’incontro ha un triplice valore; quello di rendere conto agli elettori di quanto fatto in campo amministrativo, di dare spunto agli amministratori locali nel loro impegno sul territorio e di creare punti di partenza per nuove attività. La necessità di rendere noto quanto svolto dai consiglieri di opposizione e dall’Associazione AREA verrà portata avanti attraverso la rivista periodica Dinamo e con l’ausilio di una pagina Facebook intitolata “AREA Rieti - Un’altra Provincia”, nella quale, oltre ad informare con comunicati e articoli di giornale sarà possibile raccogliere consigli e commenti dei cittadini. << Una prassi che dovrebbe essere normale - ha dichiarato Matteo SIMEONI, altro esponente dell’Associazione, rivendicando un metodo che caratterizza il modo di agire di AREA e definendo la stessa come unica realtà propulsiva di un PdL, privo di momenti di confronto >>. Per SIMEONI si è trattato di due anni di opposizione attenta e propositiva, non esclusivamente di denuncia o finalizzata ad un mero contrasto politico, ma laboratorio politico di analisi, foriero di dibattiti costruttivi su temi fondamentali quali lavoro, sviluppo sociale ed etica.

Nel prendere la parola, Manuel SALINI ha sottolineato come i due anni di opposizione dei consiglieri del PdL appartenenti ad AREA sia stata costruttiva e non demagogica, frutto di una passione messa in campo per amore del territorio e non per interesse personale. << Un modo di fare politica che può sembrare fuori tempo - ha dichiarato Felice COSTINI, nell’indicare la tendenza della politica attuale di occuparsi di questioni marginali quali il gossip, e questioni personali. Tutto ciò rientra in un modo che definisce “politica delle tifoserie”, un metodo distruttivo che non appartiene agli esponenti di Area, per i quali non può esserci dicotomia tra valori e pratica politica. Un opposizione costruttiva quindi che ha trovato anche momenti di unanimità dell’ intero Consiglio, come sul piano sanitario e dei rifiuti. Tante le tematiche valoriali presentate all’ordine del giorno, le foibe, la caduta del muro di Berlino, la pillola abortiva e la lotta all’usura, pur mantenendo ferma l’attenzione su fatti concreti, quali la mancata attuazione di piani per lo sviluppo turistico del Terminillo o del Cammino di Francesco, sulla gestione degli immobili e su tutte le mancanze, sottolineando l’inadeguatezza di una Amministrazione priva di programmazione e di iniziativa che ha prodotto meno ordini del giorno dell’opposizione stessa, che non manifesta alcuna strategia per la crescita del territorio ma nata solo con il fine ultimo della spartizione del potere >>. Con questo incontro, COSTINI e AREA hanno fatto il punto sui primi due anni di opposizione, riproponendosi di continuare per il triennio che seguirà seguendo gli stessi metodi, con attenzione e costruttivamente, invitando il Presidente MELILLI, che già ha risposto positivamente all’appello di Area per una politica più etica e morale, alla realizzazione di un Consiglio congiunto tra Provincia e Comune, al fine di arginare il dilagare di una politica di malcostume, finalizzata al ritorno personale e che tralascia gli interessi del territorio, così che la politica possa tornare a riguadagnarsi la fiducia della gente, attraverso atti concreti, per il bene della comunità. Su questa scia, la prossima iniziativa dei consiglieri COSTINI e SALINI, che insieme ad AREA si sono schierati a difesa dell’ospedale “Marzio MARINI” di Magliano Sabina, sarà la richiesta di un tavolo politico regionale per ragionare sulle sorti della struttura sanitaria, non in modo ragionieristico, ma valutando le esigenze di una popolazione che non può essere privata di tale bene primario.