Il Sindaco di Paganico Sabino e rappresentante regionale dell’ANPCI, l’Associazione che raggruppa i comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, ha inviato una nota di protesta ai vertici amministrativi della Regione Lazio per il ritardo nella formazione delle terne su cui scegliere i presidenti di parchi e riserve della Regione. << A distanza di quasi tre mesi dalla scadenza dei bandi per la nomina dei Presidenti di Parchi e Riserve Regionali - ha scritto DOMINICI - debbo purtroppo constatare come presso tali Enti non siano ancora pervenute le terne previste dalla legge regionale n°29/97 sulle quali le Comunità di Parco debbono esprimere il prescritto parere. Tale ritardo, che ovviamente impedisce il normale, sollecito iter procedurale, continua a provocare il permanere di quello stato di tensione già evidenziato con la mia precedente nota del 20/08/2010 che purtroppo non ha avuto alcun riscontro, né diretto né indiretto, ed una mortificazione delle autonomie locali che già hanno espresso nei tempi indicati da codesta Regione i propri rappresentanti. In qualità di Presidente della Comunità di Parco dei Monti Navegna e Cervia, di Sindaco del Comune di Paganico Sabino e di Rappresentante regionale ANPCI sento quindi il dovere di tornare sull’argomento, peraltro trattato ampiamente per ben due volte dall’Assemblea della Comunità Navegna Cervia nelle sedute del 20/08/2010 e 13/09/2010, per chiedere ancora:

a) il sollecito invio delle terne dei candidati Presidenti, auspicando che le stesse siano formate da provati esperti del settore che abbiano profonde radici nei territori di riferimento; b) una drastica riduzione dei compensi attribuiti ai commissari e ai futuri nuovi amministratori nell’ottica del contenimento dei costi della politica e della destinazione delle consistenti economie di spesa per la promozione economica e sociale dei comuni che insistono sulle aree protette, a parziale ristoro dei vincoli da essi subiti per la presenza di aree protette; c) una rapida modifica della legge regionale n°29/97, sulla quale si ribadisce ovviamente la richiesta di un’ampia consultazione degli Enti Locali e delle loro forme associative, in maniera tale che le rappresentanze territoriali acquistino o riacquistino un ruolo gestionale effettivo e non di semplice “consultazione” come oggi avviene all’interno delle Comunità di Parco >>.