Domenica scorsa, l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Mons. Renato BOCCARDO, ha riaperto al culto la chiesa di Santa Maria Annunziata. Questo antico e bellissimo edificio di culto era nell’elenco delle prime undici chiese dell’Archidiocesi da recuperare in base alle ordinanze n°23/2017 e n°32/201 - “Messa in sicurezza delle chiese danneggiate dagli eventi sismici iniziati il 24 agosto 2016 con interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio del culto” - del Commissario Straordinario per la Ricostruzione. Si tratta di quegli edifici di culto che non sono crollati definitivamente a causa delle scosse sismiche. Delle undici in questione è la prima ad essere riaperta al culto. Per gli interventi sulla chiesa di Cerreto sono stati necessari 33.502,85 euro. I lavori sono stati eseguiti dalla “Stepa Lavori Srl” di Roma; progettista architettonico: Arch. Piero ROSI di Villa Pitignano di Perugia; progettista strutturale: Ing. Sergio SALVATORI di Perugia. Dopo i terremoti del 2016 (24 agosto, 26 e 30 ottobre) si sono verificate varie lesioni: nell’arco sopra l’altare con sconnessione dei conci e distacchi di intonaci, nell’angolo sinistro della finestra presente nell’abside, nella parete retrostante l’altare e nelle pareti delimitanti la sacrestia. Gli interventi effettuati hanno sanato le suddette lesioni.

 

L’Arcivescovo è stato accolto in Piazza PONTANO (nella foto), da dove è partita la processione verso la chiesa. In corteo è stata portata anche la statua lignea della Madonna dei Miracoli. Col Presule hanno concelebrato il Parroco Padre Jos MECHERIL e il Vicario parrocchiale Padre Anto Philip VAYALAMANNIL. Presente il Sindaco Luciano CAMPANA. Molti i fedeli che hanno riempito la chiesa. << Questa chiesa - ha detto Mons. BOCCARDO all’inizio dell’omelia - è la prima delle oltre 350 ferite dai terremoti del 2016 ad essere riaperta al culto grazie ai contributi erogati dalle ordinanze del Commissario del Governo per la ricostruzione. La celebrazione che viviamo è un bel momento per prendere nuovamente coscienza dell’importanza della casa di Dio in mezzo alle case degli uomini. Questo luogo di culto che riapriamo è bello e ricco di opere d’arte, ma sarà ancora più bello perché arricchito dalle persone che vi si ritrovano per ascoltare la Parola di Dio e partecipare all’Eucaristia e da questi momenti attingere la forza per edificare una comunità che sappia aiutarsi a vicenda, perdonarsi, testimoniare la gioia del Vangelo. Tra due giorni - ha proseguito il Presule spoletino - celebreremo il Natale, ossia la nascita di Gesù. Questo evento ci dice la passione di Dio (che si fa uomo) per il creato e ci invita ad avere ideali grandi e belli, a vivere e non a lasciarsi vivere. Anche noi, come i pastori e i Magi del presepe, siamo viandanti, desiderosi di luce e forza per vivere bene >>.

Poi, un invito: << Oggi si è soliti augurarsi buon Natale allo stesso modo con cui ci diciamo buongiorno o buonasera. Dire buon Natale, invece, è dire all’altro: che Dio possa nascere nella tua vita. Riscopriamo e diamo il giusto significato anche alle parole: buon Natale! >>.