Nelle ultime due settimane, nel nord Italia e in un’area messa a disposizione dalla Protezione Civile, presso la sede regionale folignate, è stato simulato un conflitto divampato tra due Paesi nell'area del Corno d'Africa, che ha previsto un intervento della comunità internazionale per ristabilire le condizioni di stabilità e di sicurezza. Questo lo scenario dell’esercitazione che ha visto impegnati i militari del Comando dei Supporti Logistici (COMSUPLOG). Per garantire le cure di emergenza e di primo soccorso ai militari feriti nei combattimenti e con il compito di dare assistenza anche alle popolazioni civili coinvolte nel conflitto, il COMSUPLOG ha schierato un ospedale da campo (tecnicamente definito ROLE2) nelle retrovie. Contestualmente, nella stessa esercitazione, è stato simulato l'intervento dell'Esercito e della Protezione Civile in soccorso alle popolazioni colpite da un terremoto verificatosi sul territorio nazionale, con l’utilizzo dello stesso ospedale da campo. Questi i due differenti scenari alla base delle attività, conclusasi nella mattinata di giovedì scorso, alla presenza di diverse autorità civili e militari, con cui gli uomini e le donne delle Unità del Comando dei Supporti Logistici dell'Esercito si sono cimentati dal 26 al 29 novembre.

 

La struttura campale schierata, composta da oltre 40 moduli sanitari tra tende, containers e dispositivi sanitari specialistici, ha occupato un'area di circa 10.000 metri quadrati e ha visto impegnati oltre 150 militari provenienti da Roma, Bellinzago Novarese, Budrio (BO), Persano, Bari e Torino. Per rendere verosimile l’esercitazione, un team apposito ha organizzato e simulato una serie di attivazioni e situazioni di emergenza al fine di mettere alla prova militari, medici e operatori della Protezione Civile sul posto, utilizzando anche alcuni figuranti. Sale operatorie, terapia intensiva e vari moduli equipaggiati con macchinari diagnostici all'avanguardia, sono alcune delle componenti schierate sul terreno, oltre alle strutture logistiche allestite per ospitare il personale militare che si è occupato del montaggio e la manutenzione dei delicati assetti sanitari. Il personale medico che ha operato all'interno della struttura campale è stato composto sia da medici militari che civili.

I medici militari sono stati forniti dal Policlinico Militare “Celio” del Comando Logistico, dalla Scuola di Sanità e Veterinaria dell'Esercito, mentre quelli civili sono stati messi a disposizione dalla Protezione Civile e dalla Regione Umbria. Scopo dell'esercitazione è stato quello di verificare le capacità di schierare un ospedale da campo e di renderlo perfettamente funzionante e funzionale per la gestione di situazioni di crisi, in sinergia con la Protezione Civile e con strutture civili del Servizio Sanitario Nazionale. L'obiettivo ulteriore è quello di sviluppare ed incrementare quelle sinergie che già esistono tra la Forza Armata ed altre strutture del Paese, evidenziando le capacità duali (Dual Use) di diversi assetti in dotazione all'Esercito come gli ospedali da campo. Nello stesso contesto, è stato anche allestito un dispositivo campale che ha simulato la gestione del flusso di personale e di materiali in transito da una zona di operazioni all’estero e di rientro in Patria (definito Air Port of Debarkation - APOD).

Il Comando dei Supporti Logistici (nella foto, durante l’esercitazione, l'intervista al responsabile della struttura Col. Giovanni DI BLASI) è un Comando dell'Esercito che ha sede nella Caserma "Giuseppe ROSSETTI", presso la città militare Cecchignola di Roma, che inquadra alle sue dipendenze le unità deputate al supporto logistico non dipendenti dalle Brigate di Manovra ed ha il compito di assicurare, in operazioni, la disponibilità delle capacità logistiche di livello Teatro e di fornire il supporto diretto a Grandi Unità di livello Corpo d’Armata e di Divisione, oltre a garantire il supporto sanitario a tutte le unità schierate.