Nel pomeriggio di sabato 7 ottobre, alle ore 16.30, ancora un nuovo e imperdibile appuntamento al MAC - Museo Archeologico Cicolano di Corvaro. Questa volta ospite sarà la Legio XXX Ulpia Victrix, un'associazione onlus che opera da anni nel campo della ricostruzione storica e dell'archeologia sperimentale, vantando numerose collaborazioni con musei e con famose produzioni televisive come Ulisse, Passaggio a Nord Ovest e Super Quark. Dato il consistente patrimonio di armi equicole che caratterizza una parte dell’esposizione del MAC, alcuni rappresentanti dell’associazione, armati di tutto punto, illustreranno al pubblico l'evoluzione delle tecniche militari e delle strategie di difesa-attacco degli eserciti; un excursus che partirà dalla falange oplitica greca di VI sec. a.C. per arrivare alla perfetta macchina da conquista rappresentata dalla legione romana di II sec. d.C. Inoltre, verranno messe in esposizione armi e panoplie di differenti tipologie, al fine di spiegare il lungo iter storico che porta il fiero guerriero arcaico ad adeguarsi nel corso dei secoli alle nuove tattiche di ingaggio, divenendo prima oplita (soldato di fanteria armato alla pesante) e infine legionario: il miglior professionista che la guerra ricordi durante l'età imperiale.

 

L’associazione nasce con l’obiettivo di ricostituire nella maniera più accurata la famosa legione fondata dall’imperatore Traiano, protagonista tra l’altro della conquista della Dacia nel 106 d.C. (attuale Romania) e per questo insignita del titolo di Victrix (vincitrice). la Legio XXX rievoca, con l’ausilio delle fonti antiche e delle evidenze archeologiche, ogni aspetto della vita di campo del legionario: dal suo equipaggiamento alle armi utilizzate. Può definirsi, anzi, come una vera officina artigiana dove gli associati, sulla base di una rigorosa ricerca storico-scientifica messa in atto con la tecnologia militare e gli utensili del tempo, si adoperano nella lavorazione dei metalli per la forgiatura di gladi ed almi, nella ricostruzione di accampamenti e strutture di fortificazioni in legno, nella riproduzione, infine, delle temibili macchine belliche impiegate dall’esercito romano durante gli anni di attività della Ulpia Victrix.