Il numero degli sfollati a cui bisognerà effettivamente fornire una casa per i prossimi anni, le diverse soluzioni abitative temporanee da assicurare a chi potrà rientrare nella propria abitazione in tempi brevi. Ed ancora, verifica dell'agibilità degli edifici, questione del riutilizzo delle casette di legno del sisma del 1997, le possibili sistemazioni per gli allevatori e per garantire la prosecuzione dell'anno scolastico agli studenti, la situazione critica della viabilità in Valnerina. Queste le tematiche che si sono affrontate durante l'incontro tra Giunta regionale (presente la Presidente MARINI e gli assessori BARBERINI, BARTOLINI e CHIANELLA), consiglieri regionali e il responsabile del Servizio Organizzazione e Sviluppo del Sistema di Protezione Civile, Alfiero MORETTI (nella foto). La riunione, che si è svolta presso il Centro regionale della Protezione Civile, è stata aperta dalla Presidente dell'Assemblea legislativa, Donatella PORZI, che ha introdotto la seduta come << … un utile momento di confronto e informazione tra tutti i consiglieri per capire come è stata affronta la prima emergenza e come si procederà nella lunga fase seguente. Gli assessori regionali sono stati molto impegnati e hanno dato dimostrazione di grande capacità e coordinamento, fornendo sostegno anche morale alle popolazioni colpite >>. La PORZI ha anche annunciato che domani l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea, unitamente a quelli delle altre Regioni colpite dal terremoto, sarà ricevuto dalla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici che ha avviato un’indagine conoscitiva sulle politiche di prevenzione antisismica e sui modelli di ricostruzione a seguito di eventi sismici. In quella sede verranno avanzate una serie di indicazioni (raccolte anche nella seduta odierna) per la stesura dei prossimi provvedimenti.

 

<< Dopo il sisma del 24 agosto avevamo già iniziato a lavorare per garantire circa 100 soluzioni abitative temporanee, ma il terremoto del 30 ottobre ha azzerato tutto - ha dichiarato Alfiero MORETTI. Il primo obiettivo è garantire adeguata assistenza alla popolazione, dato che ci sono circa 5mila persone da assistere: al momento 1.600 sono negli alberghi, 2.500 sono all'interno di strutture comunitarie in Valnerina, a Spoleto, a Foligno, Sellano, mentre a Cascia, Monteleone, Norcia e altri centri, stiamo ospitando circa 800 persone all'interno delle tende. Non si tratta di 5mila sfollati, alcuni di essi non hanno perso la casa, ma hanno paura di rientrare e i danni alle abitazioni non sono stati ancora quantificati. Sappiamo che le tende non sono una soluzione ed infatti puntiamo prioritariamente sull'autonoma sistemazione e sugli hotel, che attraverso Federalberghi hanno stipulato una convenzione che prevede 40,00 euro a persona al giorno in pensione completa. Con questa soluzione le famiglie potranno stare in zone lontane dal sisma e in tutta sicurezza, come al Trasimeno, senza vivere nei container. Anche le strutture della Valnerina, una volta accertatane l'agibilità, potranno dare risposte agli sfollati. Coloro che sono voluti rimanere nei pressi delle proprie abitazioni si trovano ora nelle tende, ma questa non è evidentemente una soluzione. Queste persone verranno ospitate in villaggi comunitari con moduli abitativi da 2-3 posti letto e con i servizi in comune. Si tratta della sistemazione provvisoria per chi non accetta di stare in albergo in altre zone - ha proseguito MORETTI. Il vero problema saranno i numeri degli sfollati e delle case inagibili: solo dopo sarà possibile montare le casette prefabbricate per quelle famiglie. Per fare ciò, una volta ultimata la ricognizione, si dovranno allestire i campi, urbanizzarli e poi ordinare le strutture prefabbricate, da montare in loco, alle ditte che hanno vinto il bando della Protezione civile nazionale. Dobbiamo capire quanti villaggi dobbiamo allestire, quanti container disponibili ci sono sul mercato (ne servono 2mila), dato che se li devono costruire ci vorrà molto tempo. Tali strutture dovrebbero essere pronte poco dopo Natale.
 
Tutto ruota dunque intorno alla verifica dell'agibilità e al censimento dei danni: per velocizzarla abbiamo adottato un modello semplificato, in collaborazione con gli ordini professionali. Per fare fronte alle migliaia di richieste di sopralluogo abbiamo previsto di superare il sistema dei certificatori e di utilizzare tutti i tecnici disponibili in Italia. Ci sarà una schedatura limitata ad 'agibile-non agibile' mentre la gravità del danno verrà accertata in un secondo tempo. Ci sarà un controllo a tappeto dei comuni danneggiati e delle frazioni. La procedura semplificata ci espone a dei rischi, ma i numeri ci hanno travolto e quando il tecnico presenterà la perizia dovrà quantificare esattamente il danno. Contiamo di mettere complessivamente in campo circa 1000 professionisti, tra pubblico e privato. Nei Comuni in montagna c'è anche l'altro problema delle nuove aree per i container, oltre a quelle per le tende e a quelle per le casette. Esistono problemi oggettivi di spazio. Gli spazi per le casette verranno occupate per anni, dato che serviranno fino ad avvenuta ricostruzione. Servono aree pianeggianti in cui installare i villaggi comunitari, attiveremo il Genio Militare per allestire le piastre di circa mille metri quadrati. Gli allevatori avranno le soluzioni abitativi per cui è stato fatto un bando nazionale: due aziende forniranno strutture prefabbricate rimovibili in acciaio (da 40 a 70 metri quadrati), in affitto, che verranno ripresi dai fornitori. Allevatori che devono stare vicini alla stalla sono 50, mentre gli agricoltori non hanno la necessità di restare vicini alla proprietà. Cominceremo a consegnarle entro 30 giorni, a condizione che vengano fatti i basamenti. Le prime 12 piazzole sono state fatte dall'Agenzia Forestale Regionale. Prima di Natale gli allevatori dovrebbero avere i moduli abitativi montati anche se in alcune località non possono neppure arrivare i TIR.
 
Per quanto riguarda le scuole si registra una situazione problematica su Norcia e Cascia e ci vorrà qualche mese per fare fronte a questa emergenza - ha concluso MORETTI. A Norcia la struttura temporanea ospiterà, col doppio turno, elementari, medie e superiori. A Cascia la situazione si è complicata: e servirà una struttura di pronta accoglienza. A Preci la scuola è agibile e antisismica, ma ci sono problemi legati al timore del sisma. Le strade sono quasi tutte chiuse e a viabilità limitata: il collegamento con le Marche è chiuso per i danni al viadotto, che ha dei piloni danneggiati. La strada per Ascoli Piceno è chiusa. La galleria di Forca Canapine ha lesioni sulla calotta e l'ANAS sta predisponendo un intervento importante ma con tempi lunghi. È franata un pezzo di montagna tra Triponzo e Visso (sulla strada 209), con il fiume che è esondato; secondo i tecnici c'è il rischio di distacchi di roccia ancora maggiori. Tra Serravalle e Borgo Cerreto continuano a cadere massi: ANAS sta intervenendo per ripristinare questo collegamento fondamentale ma al momento possono transitare solo mezzi di servizio. La provinciale che da Sant’Anatolia di Narco sale a Spoleto è a rischio caduta massi. L'unica strada agibile, ma non per i mezzi pesanti, è la Rocchetta, ma si allunga il percorso di 30 minuti >>.