di Gianfranco Paris

Caro Clemente, è vero oggi la situazione è cambiata. Il Lazio non esiste più come realtà regionale. Roma per forza di cose, proseguendo giustamente nella direzione della legge 142/1990, dovrà necessariamente diventare Aera metropolitana sull'esempio della grandi capitali europee. Il sud del Lazio andrà nella sede naturale della macroregione che farà riferimento a Napoli e il nord dovrebbe andare tutto nella macroregione che comprenderà Toscana, Umbria e Provincia di Viterbo di cui oggi, dopo il decreto MONTI, facciamo parte e dove sono stati trasferiti tutti gli uffici decisionali del Governo, lasciando a noi sedi periferiche. Secondo Te e i maggiorenti del PD sabino, invece Rieti dovrebbe essere stralciata dalla sua sede naturale e mantenuta come periferia a nord dell'Area metropolitana romana perché i nostri pendolari diversamente non saprebbero come andare a Roma non potendo più beneficiare del COTRAL e perché su Rieti che andrebbe in Umbria si abbatterà una grave crisi economica.

 

Io Ti avevo invitato a rispondere al alcune domande alle quali ti sei ben guardato dal rispondere. Riguardano tutti fatti negativi che si verificano da decenni qui da noi e che i Tuoi amici del PD non sono stati capaci nemmeno di affrontare. Tu enunci solo una teoria che non tiene conto dei fatti concreti che si sono verificati fino ad oggi, che sono purtroppo tutti negativi. Noi oggi abbiano bisogno di un colpo di timone, di una inversione di tendenza che porti questi problemi a soluzione e non di diventare un dormitorio di pendolari che gravitano verso Roma. Tu come ex esponente dei piccoli comuni del Lazio sai bene che a Roma non sanno nemmeno dove stanno questi comuni e che non conoscono le montagne del Lazio, dove non vanno nemmeno in vacanza perché quello che gli passiamo come eletti consente loro di andare nei paradisi dei vacanzieri. Ho letto per anni le Tue lamentele sulla trascuratezza di questi signori verso i piccoli comuni montani! Hai forse dimenticato?

A noi interessano le cose concrete, come i collegamenti stradali che non ci sono. Dici che i pendolari reatini, se dovessimo essere inclusi nella macroregione che comprenderà anche l'Umbria, non avrebbero più a disposizione il COTRAL per andare a Roma. In primo luogo sei assolutamente dimentico di come è ridotto il COTRAL e come si comporta con i trasporti verso di noi. Ieri sera ero in compagnia di un amico che doveva riandare a Leonessa con la linea di Terzone, delle ore 17.30. Dopo mezz'ora di ritardo si è saputo che la corsa era stata annullata. C'era gente venuta da Roma che per non perderlo aveva dimezzato le faccende romane. Tutti sono stati due ore al freddo e all'aperto in attesa della corsa delle 19.15. Forse per Te e per i tuoi amici del PD queste cose non contano perché andate comodamente in macchina?!?! Con Umbria Mobilità queste cose non accadono. Inoltre, se andremo verso l'Umbria forse una volta per tutte potremo andare a Roma con un treno vero varie volte al giorno con lo stesso tempo dell'autobus, cosa che sempre i Tuoi amici di cui sopra, pur essendo possibile, non hanno mai voluto per privilegiare la strada o non hanno potuto perché non contano niente, tranne che per i loro emolumenti!?

Rispondi alle mie domande, non ti innamorare di mantenere in piedi una Provincia che il Parlamento ha soppresso perché non ha più motivo di essere e che ora dovrebbe essere al servizio della metropoli romana come una sua circoscrizione periferica. Così facendo, Tu e il tuo PD la volete mantenere in piedi declassandola a borgata romana sottraendola al suo naturale destino che è quello di essere inclusa nella macroregione appenninica. Prova una buona volta a capire le cose concrete, abbandona il politichese che sta portando l'Italia alla rovina!