di Gianni CRISTOFANI

<< Ma per le vie del borgo/Dal ribollir de’ tini/Va l’aspro odor de i vini/L’anime a rallegrar >>. Così il grande Giosue CARDUCCI in una quartina della splendida poesia San Martino, tratta dalla raccolta Rime Nuove. Il borgo di carducciana memoria sarà il medioevale castello di Fianello, nel Comune di Montebuono, quando domenica 7 ottobre vi si realizzerà la 3^ edizione della Festa dell’Uva. Una giornata, assicurano gli organizzatori, all’insegna delle più genuine tradizioni contadine legate alla vendemmia in Sabina quando ancora nelle cantine non erano entrate le moderne tecnologie enologiche. Alle ore 10.00, nella piazzetta del borgo dove si affacciano la chiesa parrocchiale, il Palazzo ORSINI SAVELLI e la pentagonale torre longobarda, si rivivrà l’ancestrale emozione della pigiatura dell’uva con l’antico metodo di spremere gli acini con i piedi nudi ad opera delle donne e dei giovani del luogo. Farà seguito una manifestazione folcloristica a cura della scuola degli sbandieratori di Calvi dell’Umbria a sua volta seguita da un succulento incontro culinario a base di piatti tipici locali come la pasta alla contadina e le fregnacce. La giornata della Festa dell’Uva a Fianello si concluderà nel pomeriggio con i canti e le musiche di Lorenzo PEZZA e con la degustazione di pizze fritte giganti cotte nel più genuino olio di oliva, accompagnando la loro degustazione con diverse tipologie di buon vino.

Ancora una volta il borgo di Fianello, tramite il volontario ed il disinteressato impegno della sua gente, si pone all’attenzione del grande pubblico al fine di valorizzare le sue bellezze monumentali e la salubrità del suo territorio agricolo. Sono interventi promozionali che hanno dato buoni frutti anche in un recente passato. Ne è riprova il fatto che il New York Times ha invitato i propri lettori ad effettuare investimenti immobiliari in Sabina, con particolare attenzione allo splendido borgo medioevale di Fianello nel Comune di Montebuono.