Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del Circolo PD di Contigliano indirizzata ai vertici regionali e provinciali del partito:

<< Nell’ambito della Festa Democratica dell’Unità, svolta a Contigliano dal 5 al 9 settembre u.s., il Circolo PD di Contigliano ha organizzato un dibattito sul tema dei costi della democrazia e della politica nell’ottica di un indispensabile intervento teso a riformare i primi e a ridurre gli altri. Il proliferare di iniziative (il referendum sui vitalizi è solo l’ultima) sembrano attrarre anche singoli militanti e dirigenti di partito che immaginano, in tal modo, di ottenere qualche benefica indulgenza da un’opinione pubblica ormai incattivita da tante pessime prove della politica e da una martellante e orientata campagna dei mass media. A ben riflettere sui cosiddetti costi della politica è cresciuta una vera e propria “industria” parallela, fatta dai ritorni economici di una vasta editoria e dai benefit pubblicitari derivati dall’audience di molteplici trasmissioni televisive; c’è poi l’altra industria, quella di personaggi e gruppi politici, che privi di qualsiasi idea o progetto per l’Italia e per il lavoro, cercano di capitalizzare la rabbia diffusa nella società, moltiplicando i focolai d’incendio con slogan urlati e raramente verificati. Di fronte a tale situazione, dove il tutti contro tutti rischia di produrre nei corpi sociali un rancore diffuso, una forza politica responsabile, come il PD, deve farsi promotrice di iniziative concrete e tangibili, capaci di riformare e sostenere costi realistici della democrazia e ridurre a soglie di tollerabilità i costi della politica.

Dal dibattito scaturito alla festa e con tali e ulteriori riflessioni, ci permettiamo di invitare i vertici del PD provinciale e regionale, a chiedere formalmente al gruppo regionale del PD di avanzare una proposta di legge regionale finalizzata alla riduzione del 50% delle indennità dei consiglieri regionali del Lazio, determinando in tal modo una analoga e altrettanto robusta riduzione dei vitalizi, che come noto sono legati in percentuale (30%) all’indennità dei consiglieri e che scenderebbero così dentro soglie di tollerabilità sociale. In tal modo si genererebbero importanti economie nel bilancio del Consiglio regionale, si darebbe un chiaro segnale all’opinione pubblica e si eviterebbe di scivolare dentro il pantano dell’antipolitica >>.