Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota di Gianni CICCOMARTINO, Segretario provinciale della FP CGIL Rieti:

<< La relazione presentata in conferenza stampa dall’Assessore DEGNI, circa lo stato delle finanze comunali mette nero su bianco, stavolta da parte dell’organo di governo politico dell’ente, quello che la FP CGIL ha denunciato da alcuni anni a questa parte, e quindi il sostanziale disastro gestionale e finanziario del Comune di Rieti. Eppure fino a ieri c’è stato chi non ha voluto pervicacemente vedere (non solo nella sfera politica ma anche in quella della “società civile”, in quella sindacale etc) la deriva presa a livello gestionale dal Comune di Rieti. Lucrando senz’altro i suoi vantaggi di politica “d’accatto”. Un mix insostenibile tra esternalizzazioni facili (e diseconomiche), consulenze di poca o nessuna utilità, e trovate comiche come l’acquisto di un natante e di un camper. Il tutto finanziato da un bilancio che da anni è in sofferenza, puntellato da disinvolti accertamenti di entrata tutti da verificare, facendo lievitare a dismisura la spesa corrente anche attraverso l’assunzione di un esercito di precari dove è oggettivamente difficile distinguere tra rapporti di lavoro e politiche assistenziali (quando non di clientela, tanto per essere chiari). Risultato? Il crearsi di una mostruosa voragine di cassa. Secondo i numeri forniti dall’Assessore DEGNI, si è molto vicini, per eccesso, alla cifra calcolata alcuni mesi or sono dalla FP CGIL, e cioè oltre i 60 milioni di euro. Una cifra debitoria da far tremare i polsi. Perché è una cifra che alla fine pagheremo tutti, dissesto o non dissesto, attraverso probabili misure quali il taglio di servizi, l’aumento delle tariffe, la compressione (speriamo di no) dei servizi sociali etc, misure che sicuramente apriranno un ulteriore dibattito sull’equità degli interventi (non vorremmo che a pagare siano sempre i soliti noti).

Una cifra che pagherà la città intera che vedrà, in caso di dissesto, “scomparire” uno degli attori economici più importanti di questo territorio. Certamente però il prezzo che questa città non è disposta a pagare, che non è giusto che paghi, è assistere ancora una volta ad una specie di “amnistia mascherata”, per cui non ci sono colpevoli, ad eccezione del destino cinico e baro. La FP CGIL non ci sta, così come crede che non ci stiano i cittadini di Rieti. Si inizi quindi da subito una seria, analitica ed articolata indagine conoscitiva per appurare le responsabilità (anche omissive), a carico di chiunque e si interessino, senza timidezze di sorta, le procure competenti (penale e contabile). E per favore, taccia che è stato fino a ieri responsabile diretto del disastro annunciato a cui stiamo assistendo e che tenta di alzare ancora una volta cortine fumogene (forse proprio allo scopo di trattare amnistie e impunità). Così come taccia, per rispetto alla città, chi oggi miracolosamente, dopo anni di silenzio (se non di fiancheggiamento), ritrova la parola e non ha di meglio da fare che additare responsabilità e male gestioni (rendendo pieno merito al detto “sputare dentro il piatto in cui si è mangiato”) >>.