I ricercatori della Sabina Universitas, del Laboratorio di Medicina Sperimentale e Patologia Ambientale del Polo di Rieti, di cui è Direttore scientifico il Prof. Maurizio SORICE e Responsabile Operativo il Dr. Vincenzo MATTEI, hanno messo a segno un altro importante risultato scientifico. Tradizionalmente, dal momento della sua nascita, il laboratorio si occupa di delucidare il ruolo della proteina prionica fisiologica. La comprensione del meccanismo di funzionamento di tale proteina è importante per comprendere come una sua alterazione induca la morte delle cellule nervose in alcune patologie neurodegenerative. Ultimamente sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale, “Molecular biology of the cell”, i risultati di studi condotti dal laboratorio in oltre tre anni di lavoro, riguardo la patologia neurodegenerativa indotta da prioni. L’importanza di tale ricerca sviluppata nel Polo di Rieti grazie al supporto dell’Università La Sapienza, del Consorzio Universitario Sabina Universitas e con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità, risiede nel fatto che si è dato un contributo fondamentale nel dirimere una dibattuta e controversa tematica scientifica: qual è il ruolo della proteina prionica cellulare nella realizzazione del processo di morte cellulare programmata (apoptosi)? Ha funzioni pro-apoptotiche o anti-apoptotiche? Nel complesso, le patologie neurodegenerative annoverate nel gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili (EST), che insorgono per l’anomala presenza della proteina prionica patologica (PrPSc) e dal suo accumulo in determinate aree cerebrali (ippocampo e in generale nella sostanza grigia), sono tutt’oggi ad esito invariabilmente mortale.

Tale anomalo accumulo di proteina patologica è responsabile della morte neuronale e conseguente aspetto spugnoso dell’encefalo dei soggetti colpiti dalla malattia. Non è del tutto compreso se la morte neuronale avvenga per necrosi o tramite un processo chiamato apoptosi ed è proprio in tale contesto che si inserisce la nostra ricerca. Il lavoro, ideato dal Dr. Vincenzo MATTEI, coordinato dal Prof. Maurizio SORICE, con la collaborazione del Dr. Vincenzo TASCIOTTI e di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, mette in evidenza il ruolo pro-apoptotico della proteina prionica e conseguente sua redistribuzione a livello della centrale energetica cellulare: il mitocondrio. Questo comportamento induce quindi una disorganizzazione energetica dell’intera cellula con danni fatali e l’avvio del processo apoptotico. L’intero lavoro è stato reso possibile grazie agli investimenti e all’impegno messo in campo dal Consorzio Universitario che ha contribuito alla realizzazione di nuovi laboratori ubicati presso la Facoltà di Medicina (Viale dell’Elettronica - Centro ASI) allo scopo di favorire questa e le diverse altre attività di ricerca che vengono quotidianamente svolte nel laboratorio. Grazie a questo lavoro dal titolo: “Recruitment of cellular prion protein to mitochondrial raft-like microdomains contributes to apoptosis execution”, il nome della Sabina Universitas entra a pieno titolo tra le università che hanno il merito di pubblicare su riviste scientifiche internazionali e dà al Polo di Rieti maggior prestigio e visibilità. Un ringraziamento doveroso va ai vertici del Polo Universitario per gli sforzi messi in campo per arrivare a tale livello di eccellenza della ricerca reatina, nella speranza che nel prossimo futuro possano essere implementati gli investimenti sia da parte di enti ed istituzioni sia da parte di privati.