Sabato 29 ottobre, presso la Rocca Albornoziana (nella foto), con inizio alle ore 09.30, si svolgerà il convegno internazionale dal tema “Erosione di un Patrimonio: le possibilità di governare le trasformazioni del Paesaggio. Strumenti normativi: complessità, adeguatezza o necessità di implementazione”. L’importante iniziativa, organizzata nell’ambito del 150° dell’Unità d’Italia, è promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria. Il convegno propone la sottoscrizione dei “Diritti del Paesaggio: un nuovo impegno per il loro riconoscimento e tutela”. Questo documento contiene i principi di tutela, valorizzazione e gestione del Paesaggio, secondo le direttive di sviluppo sostenibile, così come sono indicate dall’Europa. La Carta dovrebbe quindi diventare per chi progetta interventi di trasformazione territoriale, ciò che la Carta del Restauro rappresenta per chi attua interventi conservativi e di valorizzazione sui beni monumentali. L’appuntamento convegnistico si propone anche come momento di approfondimento di tutte le tematiche legate al paesaggio. Infatti, parteciperanno i rappresentanti del COE, i referenti delle istituzioni ed enti locali, rappresentanti del mondo scientifico, l’Università Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e La Sapienza di Roma, oltre ai rappresentanti del FAI.

Momento di approfondimento che prende le mosse dagli esiti della mostra fotografica “Il paesaggio Umbro dai primi del ‘900 ad oggi” realizzata dalla Soprintendenza umbra, che pone a confronto immagini fotografiche del paesaggio d’inizio ‘900 e attuali. 90 i luoghi, tra città e campagna, messi a confronto nella mostra. Così da documentarne, in maniera percettivamente immediata, l’effetto che le azioni di trasformazione e/o di tutela hanno comportato per il patrimonio paesaggistico vincolato. Il confronto delle immagini evidenzia l’esistenza di un fenomeno di costante e talvolta lenta manomissione dei paesaggi tutelati. A oggi la salvaguardia dei paesaggi tutelati presenta, infatti, problematiche applicative del complesso normativo vigente. In considerazione del rinnovamento culturale e legislativo che viene imposto dai lenti processi del federalismo culturale, è auspicabile che tecnici e amministratori della “cosa pubblica” trovino obiettivi comuni da perseguire attraverso regole certe e azioni amministrative che rispondano ai principi della trasparenza.