Pubblichiamo integralmente una nota di Stefano AGNENI (nella foto), Segretario comunale del Partito Democratico:

<< Con delibera di Giunta n°204 del 12/07/2011, la nuova Amministrazione comunale di Fara in Sabina ha stravolto la denominazione di alcune vie comunali, cancellando Via dei Partigiani, Via dei Braccianti, Via Luciano LAMA a Canneto, Via Carlo MARX a Prime Case e Via Risorgimento a Talocci. Evidente il tentativo di rimuovere, così come tentò di fare il regime fascista, dalla memoria della popolazione la storia e i fatti di Canneto, ovvero la strage del 10 dicembre 1920 quando 11 braccianti furono uccisi perché protestavano per avere un miglioramento delle loro condizioni di vita, e l’uccisione del partigiano Edmondo RIVA avvenuta il 7 giugno 1944. Ci chiediamo se e in che modo il Sindaco BASILICATA, si presenterà il 25 aprile del prossimo anno, dopo avere oltraggiato tante vite umane che con il loro sacrificio ci hanno donato la libertà. Sappia il neo Podestà che in quel giorno il Partito Democratico organizzerà una grande manifestazione democratica e antifascista insieme a tutte le forze politiche, le associazioni e i cittadini. Al danno si aggiunge poi la beffa poiché nella delibera di giunta per giustificare un cambiamento di onomastica a neanche un anno di distanza da quello fatto dalla precedente amministrazione, c’è scritto che la denominazione delle strade deve avere il rispetto dell’identità culturale, civile, antica e moderna. Domandiamo al Sindaco, se fatti come quelli detti in precedenza che hanno visto come protagonisti valorosi uomini della nostra terra, con altissimo senso civile, appartenenti alla nostra storia moderna non siano degni di rappresentare al meglio la nostra comunità e il nostro territorio.

Per noi lo sono e lo saranno sempre e per questo faremo di tutto affinché siano sempre ricordati, chiedendogli scusa per le offese che la storia attuale gli riserva. Un discorso a parte merita infine Via Risorgimento, cancellata proprio nell’anno della ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia, in un Comune dove (lo ricordiamo al podestà …) sono presenti un monumento a GARIBALDI e una lapide ai fratelli CAIROLI >>.