<< Alla luce delle notizie apprese dalla stampa circa il taglio di 300 posti presso la ASL di Rieti, esprimo grande preoccupazione. Durante la conferenza stampa organizzata dal PD dopo l’emanazione della bozza dell’atto aziendale - ha dichiarato Anna Maria MASSIMI, Coordinatrice del Circolo cittadino del PD di Rieti - già espressi preoccupazione non solo per la chiusura dei nosocomi di Magliano e Amatrice (nella foto), ma anche per un potenziamento di quello di Rieti solo dichiarato, ma non concretamente individuabile nella bozza dell’atto stesso. La chiusura di Magliano, la chiusura di Amatrice, la riduzione delle ore di funzionamento del CSM da 24 a 12 ore, e oggi il taglio di 300 posti di lavoro, rappresentano tappe che portano verso la possibile chiusura del nosocomio di Rieti. La sanità reatina va in frantumi con conseguenze non solo di tipo economico, ma anche e soprattutto per ciò che attiene al diritto alla salute di ogni cittadino. Quale risparmio ci sarà se si continuano a creare le condizioni affinché i cittadini vadano a curarsi fuori regione? Come è possibile licenziare lavoratori a tempi indeterminato? La ASL di Rieti è da sempre considerata modello per il risparmio sanitario regionale e quindi serve chiarezza da parte della direzione su quanto in corso. Cosa serve ancora agli elettori per dire “basta” a questo sistema che ci sta privando dei diritti fondamentali?>>.

<< Dopo aver appreso dai sindacati e dalla stampa la notizia del taglio di 300 posti per i dipendenti della ASL di Rieti - ha dichiarato Mario PERILLI, Consigliere regionale del PD - mi chiedo se tutto questo possa effettivamente corrispondere alla realtà. Se la notizia fosse realmente vera, e se non fosse quindi esclusivamente un passaggio della trattativa in corso tra ASL e Regione, mi verrebbe da pensare che, oltre alla chiusura di Magliano e al ridimensionare spinto di Amatrice, qualcuno stia valutando se togliere il diritto alla sanità pubblica per tutti i residenti della provincia di Rieti. Credevo che per l’indecenza ci fosse limite, ma ora mi trovo a constatare che qui siamo andati oltre e, proprio per questo, mi sono messo in contatto con la segreteria del presidente della Regione Lazio, Renata POLVERINI, per avere un incontro ufficiale e urgente con il governatore dove discutere e capire quale futuro toccherà effettivamente alla sanità reatina. Gli interrogativi, comunque, sono molti e mi chiedo se la direzione dell’azienda sanitaria locale non abbia già deciso di mettere mano, e magari i lucchetti, anche sulle porte del neonato distretto di Passo Corese. Sarebbe la ciliegina sulla torta >>. << La notizia “strillata” su alcune locandine circa l’ipotesi di licenziamento di 300 dipendenti della ASL reatina è destituita di qualsiasi fondamento - ha dichiarato Antonio CICCHETTI, Consigliere regionale del PdL. La Regione Lazio sta infatti, lavorando, di concerto col tavolo tecnico nazionale, per salvare il numero dei dipendenti precari. L’inattendibilità della “notizia” deriva dal fatto che, essendo i precari meno di duecento, si dovrebbe procedere anche al licenziamento di oltre cento dipendenti in pianta organica. Con quale strumento giuridico è assai arduo immaginare! Con quali disastrose ricadute sui servizi sanitari sarebbe, invece, facile ipotizzare! E’ assai probabile che si tratti di una polpetta elettorale tesa a scongiurare la vittoria del centro-destra a Fara in Sabina >>.