Quattro milioni di euro per coniugare impegni familiari e professionali con cui la Regione Lazio potrà finanziare progetti per l’aggiornamento e la formazione a distanza delle lavoratrici in congedo parentale, per il sostegno economico alle famiglie in lista d’attesa per asili nido o residenti in comuni privi di nidi pubblici, oltre che per incentivare il telelavoro. Infatti, gli assessori alle Politiche Sociali e Famiglia e al Lavoro e Formazione hanno completato l’iter per l’avvio degli interventi previsti dal Protocollo d’intesa raggiunto con il Ministero per le Pari Opportunità. << Agevolare il rientro al lavoro delle neo mamme - ha dichiarato l'Assessore regionale al Lavoro e Formazione, Mariella ZEZZA (nella foto) - è fondamentale per mantenere ed innalzare le percentuali di occupazione femminile, ma soprattutto per impedire che la maternità continui ad essere un fattore penalizzante e si trasformi, anche in azienda e in ufficio, in una risorsa. Finanzieremo l’acquisto di computer e altri strumenti informatici per svolgere il loro lavoro direttamente da casa. Realizzeremo in alcune aree decentrate della nostra regione dei centri telematici, veri e propri uffici dislocati, nei quali le pendolari potranno continuare ad esercitare la loro professione senza dover raggiungere fisicamente il posto di lavoro. Iniziative importanti, che si aggiungono a quelle già avviate in questi mesi come il bando Flexicurity in scadenza il 31 gennaio, che con quasi 10 milioni di euro promuove il “Lavoro Formato Famiglia”, alla base del mio impegno >>.

<< Sebbene continuino i nostri sforzi per la costruzione di nuovi asili pubblici nel Lazio - ha aggiunto l'Assessore regionale alle Politiche Sociali e Famiglia, Aldo FORTE - per i quali abbiamo sbloccato oltre 24,8 milioni di euro di fondi fermi da mesi e finanziato i progetti di sessanta diversi comuni per un totale di 2.700 nuovi posti nido, ho ritenuto comunque necessaria un’azione dall’effetto più immediato. Quella cioè di garantire sin da subito la giusta educazione ai bambini e alle bambine che vivono in comuni privi di asili nido o inseriti nelle liste di attesa delle strutture comunali e permettere così ai loro genitori di giostrarsi al meglio tra casa e lavoro. Grazie al contributo regionale, infatti, sarà messo a disposizione delle famiglie più bisognose un voucher con il quale sostenere le spese di un nido privato convenzionato o di un servizio educativo alternativo per i minori da 0 a 3 anni. Un atto concreto e immediato, verso politiche sempre più family friendly nel Lazio >>.