Tematiche di grande attualità e spunti di riflessione interessanti quelli offerti sabato scorso dalla Fondazione “Magna Carta”, che per il sesto anno consecutivo si è riunita per discutere in merito al rapporto tra Chiesa cattolica e capitalismo. Ad indirizzare i lavori del convegno (nella foto), svoltosi presso la Sala del Consiglio Maggiore del Municipio, sono stati Ettore GOTTI TEDESCHI, Presidente dello IOR; Luciano PELLICANI, docente di Sociologia alla "Luiss-Guido CARLI"; e Mons Luigi NEGRI. Ai loro interventi è seguito il dibattito animato da autorevoli esponenti del mondo accademico e della politica, che hanno avuto modo di confrontare le proprie idee sulla via dell’incontro tra cattolicesimo e liberalismo. << In un momento di crisi economica come quello che stiamo vivendo - ha dichiarato il Sindaco di Norcia, Gian Paolo STEFANELLI - credo che iniziative come queste e attività come quelle promosse dalla Fondazione siano importanti, in quanto occasioni di confronto e di condivisione di intenti. Non è semplice, per una persona cristianamente orientata agire in un mercato e in una società in cui prevale un sistema di valori negativi, troppo spesso basati sulla massimizzazione dell'utile. Ma è proprio in questa società difficile e critica, a mio avviso, che la fede deve esprimere i principi del messaggio cristiano basato sulla dignità umana.

A tal proposito - ha concluso STEFANELLI nel suo saluto di benvenuto - mi viene naturale fare dei richiami alla vita e all'insegnamento del nostro Patrono San Benedetto, la cui Regola, seppure a quattordici secoli di distanza e in una società altrettanto complicata, con un'economia a grandissima velocità, può ancora essere presa a modello di una cultura d'impresa. La discrezione e la giusta misura evocate da San Benedetto risolverebbero positivamente anche il rapporto tra Chiesa e capitalismo >>. << Un sano capitalismo - scrive il Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, Rino FISICHELLA, in una nota indirizzata al Presidente onorario della Fondazione "Magna Carta", Sen. Gaetano QUAGLIARIELLO - può aiutare lo sviluppo di intere popolazioni se mantiene fermo il primato della persona e la sua inalienabile dignità. La vita economica ha senz'altro bisogno del 'contratto' per regolare i rapporti di scambio, ma ha altresì bisogno di leggi giuste e di forme di ridistribuzione guidate dalla politica e inoltre di opere che rechino impresso lo spirito del dono >>. Nel corso del convegno è stata citata più volte l’enciclica “Caritas in veritate”, nella quale Benedetto XVI, in continuità con Giovanni Paolo II e la sua “Centesimus annus”, riafferma la posizione favorevole della Chiesa rispetto al libero mercato, segnalando allo stesso tempo la necessità che le relazioni economiche siano innervate da quella autentica eticità che sola può garantire un reale processo sociale e civile. << Nella dottrina sociale della Chiesa - ha dichiarato il Sen. QUAGLIARIELLO, a conclusione dei lavori - vi è la consapevolezza che il mercato non è un luogo selvaggio: ha delle regole sulle quali si può agire. Da qui, la volontà di rispettarne la logica di fondo, ma anche di condizionarne il funzionamento, affinché la centralità della persona possa affermarsi in tutte le sue fasi. L'equità possibile e il rispetto della persona, secondo Benedetto XVI, devono essere ricercati fin dalla definizione del mercato come luogo di incontro, di reciproca fiducia, di vantaggiosa commutazione. A questo deve tendere l'operato del politico ispirato dai principi cristiani. Insomma - ha concluso QUAGLIARIELLO - se il liberalismo ha in comune qualcosa con il cristianesimo, questo è innanzitutto il saper non mettere la testa sotto la sabbia al cospetto delle storture del mondo, il cercare soluzioni non ideologiche per risolvere i problemi, il saper correggere la rotta pur rispettando una linea di sostanziale continuità. Ed è proprio lungo questa strada che Benedetto XVI fissa un proficuo punto di incontro tra capitalismo e dottrina sociale della Chiesa >>.