Mons. Delio LUCARELLI (nella foto), Vescovo della Diocesi di Rieti, presiederà in Cattedrale la Celebrazione della Santa Messa nella Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, concelebrata da Presbiteri e Religiosi, e a cui parteciperanno le Religiose della Città e delle località limitrofe, poiché ricorre anche la XIV Giornata per la Vita consacrata. L'appuntamento con il suggestivo Rito, denominato anche Candelora, è per martedì 2 febbraio, alle ore 18.00, e prevede una prima parte in cui vengono benedetti i Ceri accesi che serviranno per illuminare la Processione verso l’altare. Festa delle luci (cf Lc 2, 30-32), ebbe origine in Oriente con il nome di “Ipapante”, cioè “Incontro”. Nel sec. VI si estese all’Occidente con sviluppi originali: a Roma con carattere più penitenziale e in Gallia con la solenne benedizione e processione della candele, popolarmente nota come la “candelora”. Al riguardo è da ricordare l’interessante interpretazione simbolica di Sant’Ivo di Chartres e di Sant’Anselmo: la cera (opera dell’ape virginea) è la carne virginea di Cristo, che nascendo non ha intaccato l’integrità della Madre; lo stoppino, che sta dentro la cera, è l’anima umana di Cristo; la fiamma, che brilla nella parte superiore, è la divinità di Cristo. La presentazione del Signore chiude le celebrazioni natalizie e con l’offerta della Vergine Maria e la profezia di Simeone (Lc 2, 33-35) apre il cammino verso la Pasqua.

La valorizzazione di elementi presenti nel racconto evangelico della festa (cfr. Lc 2, 22-40), quali l’obbedienza di Giuseppe e di Maria alla Legge del Signore, la povertà dei santi sposi, la condizione verginale della Madre di Gesù, la simbologia della cera vergine (Cristo vergine e Maria vergine) hanno suggerito di fare del 2 febbraio anche la festa di coloro che sono dedicati al servizio del Signore e dei fratelli nelle varie forme della vita consacrata. Il 2 febbraio 1997 Monsignor Lucarelli faceva il suo ingresso nella Diocesi di Rieti e prendeva possesso della Cattedra che fu di San Probo e della lunga teoria di Vescovi reatini che nei secoli hanno guidato il popolo di Dio che è in Rieti con la luce della fede. Al termine del Rito sarà aperta ai fedeli e ai visitatori la Cripta, appena restaurata grazie ai fondi dell’8X1000, che ha riacquistato una nuova luce. È il segno di quella continuità della fede che viene tramandata, anche attraverso le strutture, a coloro che verranno.