Alla vigilia della definizione degli organici e della conseguente quantificazione dei tagli che dovrà sopportare la scuola reatina lo SNALS, dopo aver partecipato ai numerosi incontri promossi da più parti sul tema, ritiene inderogabile un vero e proprio rilancio delle iniziative con il coinvolgimento di tutta l’opinione pubblica non ritenendo sufficienti le azioni promosse fin d’ora da parte degli enti locali. << E’ necessario - secondo lo SNALS - ricercare subito il pieno coinvolgimento dei cittadini prima che il danno diventi irreversibile, deve essere chiaro a tutti che questa volta non si tratta di eliminare qualche dirigenza scolastica ma di chiudere, se verrà applicata alla lettera la norma, ben 83 plessi di vari ordini e gradi di scuole. Occorre quindi una maggiore consapevolezza e conoscenza della realtà per evitare di trovarsi di fronte al fatto compiuto e dinanzi alle difficoltà di spostare i propri figli da una scuola all’altra e da un paese all’altro a cominciare dalla scuola dell’infanzia. Non ci soddisfa il poter dire: “noi l’avevamo detto”, perciò rilanciamo con determinazione l’allarme chiedendo alle forze politico-istituzionali di promuovere “trasversalmente” un dibattito serio e serrato per far comprendere a tutti il gravissimo disagio che dovranno affrontare le famiglie ed i lavoratori della scuola il prossimo anno, per chi il lavoro ancora lo avrà. Nella nostra Provincia si prevedono 450 posti in meno in tre anni per effetto delle varie manovre economiche 2007/2008/2009/2010, un vero e proprio disastro. L’organizzazione scolastica, al di là delle assicurazioni di rito da parte governativa,subirà un grave depauperamento non riuscendo neppure a soddisfare le richieste del tempo scuola che le famiglie hanno espresso in sede di iscrizione.

Le nostre scuole, specie quelle situate in territori montani, subiscono da anni continui attacchi alla loro sopravvivenza sistematicamente riproposta per vari motivi: denatalità, condizioni orografiche del territorio ed anche scelte sbagliate di natura politico amministrativa. Questa volta però, ed è giusto che si sappi subito, non sarà facile ottenere deroghe, tutti insieme abbiamo il dovere morale, se non il diritto, di provare ad ottenerle. Non entriamo nelle scelte pedagogiche che il Governo ha fatto, le abbiamo contestate al momento giusto, ora dobbiamo gestirle essendo queste legge dello Stato, vogliamo però continuare a dar voce a chi più debole, come lo è il precario, subirà la perdita del posto di lavoro e vogliamo pure continuare in talune realtà a credere al mantenimento della scuola come unico presidio di crescita e di aggregazione esistente. Ricordiamo a tutti, anche a noi stessi, che la qualità della scuola è fatta di tante professionalità, di donne e di uomini che lavorano, docenti ed ATA che si impegnano giornalmente, che vigilano sugli alunni e sostengono la loro piena realizzazione, che sono sempre pronti a sopperire ai vuoti che la nostra società spesso fa mancare. Certo la nostra scuola potrebbe anche fare di più e meglio, magari si potrebbe anche pagare meglio il personale che ci opera, ma non dobbiamo lasciarci convincere, da cittadini, che nella scuola c’è molto “superfluo” da eliminare. Non è riducendo ancora migliaia di unità di lavoratori (187.000) e promuovendo una campagna del meno ore, meno personale, meno scuole .... si passi velocemente a meno formazione per tutti e meno diritti di cittadinanza. Per tutto questo e per molto altro - hanno concluso dalla Segreteria provinciale dello SNALAS - chiediamo a tutti coloro i quali si sentano in dovere di sostenere questa battaglia politico-istituzionale, di promuovere con noi l’iniziativa ed attuare forme di forte sensibilizzazione. Chiediamo infine, al mondo della politica, di dimostrare di meritarsi la fiducia dei cittadini anche attraverso questa vera emergenza scuola e lasciare magari da parte,se potranno, le loro manovre di posizionamento elettorale e trasmigrazioni da un partito all’altro. La scuola, gli operatori tutti e le famiglie che subiranno disagi, sapranno valutare anche in tal senso e saranno implacabili nelle loro scelte >>.

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