Un tavolo operativo che coinvolga Regione Lazio, Provincia di Rieti, Consorzio della Bonifica Reatina e comuni coinvolti, tra cui quello di Rieti, che permetta di reperire i fondi necessari per ristrutturare e potenziare l'impianto idrovoro del lago di Ripasottile, passando dalla cultura dell'emergenza a quella della prevenzione. E' quanto emerso durante l'incontro-dibattito svoltosi ieri presso la Camera di Commercio ed organizzato dal Consorzio della Bonifica Reatina e dall'ANBI - Associazione Nazionale Bonifiche ed Irrigazioni. << Il 97,3% dei comuni del Lazio si trova secondo dati del ministero dell'Ambiente in aree ad elevato rischio idrogeologico - ha dichiarato Massimo GARGANO, Presidente nazionale ANBI - e se si pensa che a fronte di un fabbisogno per la messa in sicurezza di tali zone pari a 1.200 milioni di Euro nel Lazio si sono spesi dal 1998 al 2003 solo 27,3 milioni per la prevenzione e dal 1999 al 2005 117 milioni per ripristinare i danni derivanti da emergenze si comprende il lavoro che c'è ancora da fare. Questo senza contare la continua cementificazione dei territori sempre più impoveriti della presenza umana e quindi consegnati ad una fragilità progressiva >>. Una questione che coinvolge direttamente anche l’economia locale, come precisato dal Presidente della CCIAA reatina, Vincenzo REGNINI, che ha ribadito che << .... la sicurezza idrogeologica rappresenta anche una maggiore competitivita' per le imprese del territorio, e per questo bisogna guardare agli investimenti in infrastrutture come le idrovore di Ripasottile anche in prospettiva, come ad un investimento nell'economia locale >>.

A presentare la situazione del grande impianto idrovoro di Ripasottile, realizzato negli anni '40, il Presidente del Consorzio della Bonifica Reatina, Primo MARCELLETTI, che ha illustrato attraverso l'Ing. Gianmario COLANTONI dell'ufficio tecnico dell’Ente, un progetto di ristrutturazione del valore di poco meno di 5 milioni di Euro << .... che permetterebbe di mettere in sicurezza l'impianto, che in caso di avaria completa e duratura potrebbe portare all'inondazione di quasi 4mila ettari di terreno. Questo senza contare - ha proseguito MARCELLETTI - che per le manutenzioni straordinarie annuali derivanti dalle rotture continue di parti delle pompe si spendono cifre ingenti, che vanno dalle 150mila alle 300mila Euro all’anno >>. A portare la voce della Regione Lazio, il dirigente dell'Area Bonifiche Antonio SANSONI che ha ribadito l'importanza dei consorzi di bonifica ma anche la << .... difficoltà nel reperire risorse finanziarie per il progetto di ristrutturazione delle idrovore >>, annunciando che avvierà le verifiche necessarie << .... sia sui potenziali fondi UE attivabili sia sulle condizioni della convenzione tra Regione, Consorzio di Bonifica ed EON >>. Molti i contributi offerti dai numerosi rappresentanti delle istituzioni presenti: la Consigliera regionale Anna Maria MASSIMI (che ha suggerito la possibilità di attingere ai fondi ANBI e di puntare sulla pianificazione di interventi che rispettino il rapporto uomo-natura), il Consigliere regionale Antonio CICCHETTI (che ha proposto un accordo trilaterale tra Consorzio della Bonifica Reatina, Comune e Provincia di Rieti per trovare la soluzione finanziaria per avviare il progetto di ristrutturazione delle idrovore), il Consigliere regionale Mario PERILLI (che ha parlato della possibilità per il Consorzio di attingere ai fondi dello stato di calamità chiesto al Governo ed ottenuto dalla Regione Lazio, invitando inoltre a guardare al Distretto della Montagna Reatina, la cui società di gestione è in costituzione, come ad un’opportunità), l’Assessore provinciale alla Tutela e Valorizzazione del Sistema Idrogeologico Maurizio VASSALLO (la cui proposta è stata di lavorare insieme affinché al Consorzio reatino siano dati maggiori compiti e quindi fondi per la difesa e territorio e del suolo), mentre il Direttore della Coldiretti di Rieti, Romano GIOVANNETTI, ed il Vice Presidente della Confagricoltura Rieti-Viterbo, Pier Luigi SILVESTRI, hanno dato il proprio sostegno al progetto consortile invitando a passare ai fatti in breve tempo. Spunti di riflessione sono arrivati anche da Giuseppe MARTELLUCCI, che ha invitato ad affrontare la questione della gestione dell’intero bacino imbrifero, comprese le dighe ed i corsi d’acqua collegati, in maniera complessiva, coinvolgendo anche la EON, non facendo gravare sui soli contribuenti della Piana reatina il costo delle attività del Consorzio della Bonifica, e nel contempo dando a livello legislativo maggiori competenze e fondi ai consorzi. Infine, dai rappresentanti della stampa e dalle associazioni di Protezione Civile operanti sul territorio l’esortazione a mettere in prima linea la sicurezza dei cittadini, da affrontare non solo sull’onda delle emergenze, ed a coinvolgere in maniera unitaria i soggetti coinvolti a vario titolo nella gestione delle risorse idriche locali, interessate da uno sfruttamento idroelettrico notevole.