Dal Corriere della Sera, 29 giugno 2020, l’intervista a Gianpiero BRIOLA, Presidente Avis Nazionale: << I dati del Centro Nazionale Sangue evidenziano che tra gennaio e maggio 2020 in Italia era programmata la produzione di 1.007.547 unità, mentre ne sono state rilevate 919.460: uno scostamento di poco più di 88.000 unità. Il problema non è stata la minore disponibilità dei singoli, ma soprattutto il fatto che l’accesso ai centri trasfusionali e alle strutture ospedaliere è stato rallentato per le norme di sicurezza che abbiamo ovviamente garantito a tutti. I nostri donatori hanno mostrato grande attaccamento al proprio impegno e siamo stati particolarmente colpiti dalla risposta di tanti giovani: questo senso di condivisione e di spirito di servizio ha portato molti under 25 a farsi avanti per la prima volta durante l’emergenza >>. << Tramite queste poche righe care donatrici e cari donatori, cittadini di tutta la Provincia, voglio ancora una volta fare un appello alla Direzione della ASL di Rieti, sempre latitante alle nostre richieste, per capire che fine sta facendo il Servizio Trasfusionale dell’Ospedale DE LELLIS di Rieti - si legge in una nota di Giuseppe ZELLI, Presidente dell’AVIS Provinciale Rieti OdV. Il personale medico è ridotto all’osso, ci sono solo tre medici per far fronte alle esigenze dei malati con varie patologie ematiche ed altro.

 

Anche in questo mese le raccolte sono ridotte a quattro uscite su tredici perché non ci sono medici e infermieri: inoltre, non viene richiesto neanche l’ausilio dell’autoemoteca regionale per raggiungere il territorio provinciale. Presso il parcheggio adiacente il Trasfusionale di Rieti, sono quindici giorni che un’autoemoteca della Regione è parcheggiata senza mai essere usata (nella foto), nell’unico posto riservato ai donatori, privandoli anche dell'unico beneficio a loro riconosciuto. Perché questo mezzo tanto necessario indispensabile per le raccolte non viene usato? Perché il CRS (Centro Regionale Sangue) che gestisce questi mezzi permette questo dispendio di risorse necessarie per le raccolte? Il periodo estivo è sempre stato un periodo critico per le raccolte e noi come associazione siamo molto attenti a fare in modo che non ci sia carenza di sangue proponendo anche giornate di raccolta straordinarie: purtroppo al momento non è possibile perché da qualche tempo non si riescono a fare neanche le raccolte programmate dal mese di novembre 2019.

È doveroso rivolgere un appello ai rappresentanti sindacali, ai politici locali, ai consiglieri regionali, ai parlamentari del nostro territorio: cosa sta diventando il Servizio Trasfusionale dell'Ospedale San Camillo DE LELLIS di Rieti? Perché nessuno ne parla e si interessa a quanto sta accadendo? Sta gradualmente perdendo di interesse e automaticamente viene ridimensionato? Sta diventando forse un satellite di qualche struttura ospedaliera romana (San Filippo oppure Sant’Andrea): comunicatecelo, perché noi abbiamo il diritto di sapere - ha concluso il Presidente ZELLI. Termino, ricordandovi ancora una volta che il sangue è una componente del corpo umano che non si crea in laboratorio: da solo non va al centro trasfusionale: deve essere necessariamente raccolto e soprattutto i donatori sono in attesa da mesi e come sempre rispondono in massa se messi in condizioni di donare >>.