(nella foto, di Rita PECCIA, il Presidente di Confcommercio Valnerina Alberto ALLEGRINI)

La situazione drammatica che stanno vivendo gli imprenditori della Valnerina si può riassumere con tre sole parole: tutto è fermo. Ma è fermo da quattro anni oramai, e l’emergenza economica da Covid-19 si è sovrapposta a quella da terremoto, mettendo un’ulteriore ipoteca sulle prospettive di ripresa, a breve e medio termine, delle imprese terremotate. Da questa situazione partono le due richieste (sottoscritte da Alberto ALLEGRINI e Roberto CANALI, presidenti rispettivamente di Confcommercio Valnerina e del Consorzio Norcia e Valnerina) al Governo nazionale e alla Regione Umbria, perché intervengano per aiutare concretamente le imprese terremotate, che si sentono ancora più abbandonate anche alla luce delle ultime misure per garantire liquidità alle imprese danneggiate dal Coronavirus. << Avevamo già denunciato l’inadeguatezza del decreto liquidità per le nostre imprese, perché riteniamo penalizzante per le imprese del sisma che i prestiti erogabili con garanzie dello stato abbiano un massimale del 25% rispetto al fatturato dell’anno 2019 - hanno dichiarato ALLEGRINI e CANALI.

 

Per il cratere, l’esercizio 2019 e tutti gli esercizi post 2016 sono infatti esercizi di sofferenza finanziaria ed economica, che ci si augura non possano più ripetersi, e non la normalità economica. Assumere a parametro di valutazione economica queste annate significa non riconoscere il sisma, in ultima analisi farlo pesare due volte. Il bando Re Start della Regione Umbria non si discosta purtroppo da questa ratio, anche se da chi ci governa sul territorio ci saremmo aspettati una sensibilità diversa. Per questo, chiediamo alla Regione di creare, nell’ambito del bando Re Start, una sottomisura ad hoc per le imprese del cratere sismico, in modo da garantire ad esse la possibilità di guardare al futuro con maggiore ottimismo >>. La seconda richiesta di Confcommercio Valnerina e Consorzio Norcia e Valnerina riguarda i fondi post sisma per interventi una tantum in favore dei lavoratori autonomi: è emerso che, a fronte di un fondo di oltre 38 milioni di euro destinati all'Umbria, sono state erogate indennità per poco più di 7 milioni in favore di 1.441 lavoratori autonomi. Sarebbero quindi disponibili ancora circa 30 milioni di euro.

<< Considerata l'entità delle risorse ancora disponibili è fondamentale rimuovere subito ogni ostacolo al loro utilizzo da parte delle imprese per le quali erano originariamente destinate - hanno concluso ALLEGRINI e CANALI. Chiediamo quindi alla Regione di farsi portavoce presso il governo della necessità di utilizzare il fondo residuo in favore delle imprese di questo territorio terribilmente colpito da questa tempesta perfetta. La strada migliore potrebbe essere quella di aprire agli aventi diritto un credito con l'INPS, che è una delle voci più pesanti nei nostri stentati bilanci. Essendo il fondo in questione in gestione dal Ministero del Lavoro, i problemi dovrebbero essere facilmente risolvibili, a patto che si manifesti una decisa volontà politica in questa direzione >>.