Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

<< Egregio Sindaco, ricorderà anche Lei che subito dopo il sisma del 24 agosto 2016 è iniziata la passerella di tante Autorità, venute da noi per esprimere vicinanza e solidarietà alla popolazione. Tutti, dal Presidente del Consiglio, ai Ministri, Sottosegretari, autorevoli rappresentanti dei partiti dichiararono: “Non vi lasceremo soli”. Queste assicurazioni, ripetute in successive occasioni, aprivano alla speranza il cuore di chi aveva perduto ogni cosa. Di certo non lenivano in alcuna misura la disperazione ed il dolore per la scomparsa di tante persone. Erano comunque promesse solenni che non potevano (e non dovevano) essere disattese. Anche il Sindaco ne era convinto, vista anche la cordialità che aveva caratterizzato sin dal primo momento i rapporti con dette personalità e i calorosi saluti e le reciproche pacche sulle spalle ne erano conferma. Era quindi nelle aspettative di tutta la popolazione l’avvio immediato dei primi, più urgenti interventi. I fatti hanno invece dimostrato che si è trattato di fiducia nelle istituzioni mal riposta.

 

Trascorse poche settimane, infatti, si cominciò ad avvertire che le conseguenze degli eventi sismici e l’avvio delle fasi iniziali operative non erano più al primo posto tra i pensieri della politica (era in corso la campagna elettorale per il referendum); le figure apicali, di nomina governativa, deputate a gestire il post sisma si rivelarono non all’altezza del compito e oltremodo impreparate a presidiare i vari fronti che via via si aprivano, quasi operassero per tentativi e senza un progetto che indicasse sia gli obiettivi che i tempi e le modalità di intervento. Il Sindaco, impegnato al massimo, credo non potesse contare su validi aiuti all’interno dell’Amministrazione e questo spiega il perché sia in pratica saltata la struttura organizzativa dell’ente al punto che alcuni servizi essenziali non venivano e non vengono tutt’ora svolti. Ancor oggi manca il servizio di PM e la figura del Segretario comunale. Attenzione a distinguere l'emergenza dalla quotidianità perché confondere i due aspetti favorisce situazioni di comodo. Ad esempio, il controllo di ciò che avviene in giro non può ritenersi emergenza tanto più quando - come avvenuto - sul territorio operavano centinaia di persone e, tra queste, numerosi vigili inviati ad Amatrice da Roma Capitale. Malgrado questo, corre voce che la distribuzione degli aiuti pervenuti in segno di solidarietà sarebbe avvenuta in assenza di controlli e che di tali beni sarebbe stata fatta razzia.

E che dire, poi, dell’ignavia di chi avrebbe dovuto mettere in sicurezza il patrimonio artistico, quale la Cattedrale di San Francesco, proprietà del Comune, Sant’Agostino, San Martino, l'Icona Passatora ed altre testimonianze storiche. Quasi tutte queste meraviglie stavano in piedi -anche se danneggiate- dopo la scossa di agosto ma nessuno (Comune, Sovrintendenza, Ministero dei Beni Culturali) si è fatto carico della questione; solo a crollo avvenuto, a seguito delle scosse di ottobre 2016 e gennaio 2017, si è provveduto a salvaguardare il quasi nulla che era rimasto. Discorso a parte per la Torre Civica, simbolo della nostra cittadina, testimonianza di un passato, che si poteva e si doveva proteggere a qualunque costo. Fortunatamente non ha subito danni irreparabili. Altra questione riguarda il Cimitero del capoluogo, abbandonato ormai da molto tempo, a dimostrazione della approssimazione - se non incapacità - del competente ufficio comunale: mi chiedo se il Responsabile del Settore abbia mai constatato la situazione in cui la struttura versa e quali iniziative intenda mettere in atto per ripristinare la normalità. Sig. Sindaco, La prego intervenga se non altro per rispetto ai nostri defunti.

Mi permetta infine di chiederle: poiché il Suo predecessore, né Lei (che ha tenuto incontri solo con le Associazioni) avete, a quanto mi risulta, indetto riunioni con la popolazione; non ritiene utile convocarci per discutere con serenità e pacatezza delle diverse problematiche sul tappeto?; non ravvisa opportuno che la cittadinanza sia informata sul come si intenda utilizzare le somme ricevute in donazione?; non crede che le disastrose condizioni in cui versano le strade di acces­so ad Amatrice (SS. Picente e vecchia Salaria) richiedano interventi urgenti e mirati presso gli enti aventi competenza in materia, tesi al ripristino della normalità? E le strade comunali, che non invidiano quelle di Roma?; quando ritiene possa essere riattivata la raccolta differenziata e l'isola ecologica posta sulla Salaria vecchia? Nelle more è possibile almeno calendarizzare il servizio ritiro ingombranti?; ritiene non più differibile un'azione clamorosa di protesta che: veda la popolazione, Sindaco in testa, manifestare sotto i Palazzi che contano per l’abbandono in cui versa Amatrice, le promesse tradite, rivelatesi vere e proprie prese in giro nei confronti della popolazione?; infine, perché non contestare attraverso atti ufficiali la scadente qualità delle casette, la loro inidoneità alle rigide temperature invernali, l’imperizia di chi ha effettuato i lavori di realizzazione delle reti idriche e fognarie? Dovrebbe o avrebbe già dovuto farlo il Comune, a meno che anche Lei - ma non lo credo - "come uomo delle istituzioni" non voglia pregiudicarsi la carriera politica.

Sindaco PALOMBINI, La vedo determinato e schierato a nostra difesa ed anche la posizione assunta recentemente in merito al PASS non può che essere condivisa unanimemente. Ho solo da esternare una piccola critica per quanto concerne il recente incontro con il Vice Ministro CRIMI. Nulla posso dire per la mancata amplificazione della sala; stante che non mi è dato sapere chi avrebbe dovuto provvedere. Censuro però, a nome di molti altri che lo hanno rilevato, il fatto che all'incontro non abbia partecipato nessuno degli Assessori o Consiglieri comunali. In altre circostanze meno impegnative, invece, chi presenziava in rappresentanza del Comune ha preso anche la parola. Scusi la franchezza. Buon lavoro, Ing. PALOMBINI e cordiali saluti >>.

Carlo FEDELI (nella foto) - ex Sindaco di Amatrice (2004/2009) - ex Assessore e Vice Sindaco (1999/2004).

 


 

<< Egregio Dr. FEDELI, ricevo la Sua e la ringrazio. Ritengo molte delle sue argomentazioni condivisibili, mentre altre mi permettono di fare le dovute precisazioni. Spero di non dilungarmi troppo. In primis non posso che condividere l’amarezza provata da tutti noi nel non aver visto salvaguardato, come credo si sarebbe potuto fare, il patrimonio artistico e culturale di cui disponeva Amatrice. Gli eventi disastrosi e il loro ripetersi, evidentemente, hanno drammaticamente evidenziato come gli Enti cui è delegata la conservazione dei beni storici del nostro Paese non sono adeguati ad operare in emergenza. Forse anche l’Amministrazione comunale, che purtroppo non poteva comunque intervenire direttamente, avrebbe dovuto pungolare con maggior determinazione il Mibac. Ad oggi, come Comune, abbiamo potuto completare le messe in sicurezza delle chiese a noi assegnate (le altre sono di competenza di Mibac e Diocesi) a meno delle ultime due, cui ci accingiamo ad eseguire i lavori. Condivido anche lo sdegno per le numerose passerelle che si sono succedute, guarda caso sempre in coincidenza di referendum, elezioni, cambi di guardia, ecc ... passerelle fini a se stesse e pervase da proclami poi disattesi. Non sarà a tal proposito sfuggito, ad un osservatore attento come Lei, che il sottoscritto, che Le rammento detta la linea della Amministrazione in autonomia, come Sindaco facente funzioni, solo da maggio 2017, solo otto mesi fa, dopo aver accolto il nuovo premier alla sua prima visita ufficiale del luglio scorso, per dovere istituzionale e per ‘tastare il cambiamento’ annunciato, ha sospeso tutte le visite di delegazioni che non avessero scopi istituzionali o destinati a incontri con la popolazione. A ciò, da allora, ho adempiuto con coerenza e continuerò a farlo.

La sola eccezione doverosa, poiché rientrava negli scopi che tali visite devono avere, è stata la visita del Sottosegretario On. CRIMI, composta da un incontro tecnico-istituzionale con i sindaci (oltre a me erano presenti Cittareale e Accumoli), e un incontro con la popolazione. A tal proposito tengo a precisare che l’incontro con la popolazione, non da noi organizzato ma dallo staff dell’On. CRIMI, non prevedeva la presenza dell’Amministrazione comunale e per questo, e solo per questo, noi tre sindaci, presenti sul posto, non abbiamo presenziato. D’altronde mi pare che in tutto il tour che l’On. CRIMI ha fatto nel cratere non c’è stato alcun incontro congiunto tra amministratori locali e popolazione, ciò testimonia che anche Amatrice non doveva rappresentare eccezione. Mi sono rammaricato che la mia assenza sia stata interpretata come una mia personale volontà di non essere presente, e mi rammarico ancor di più di non essere stato presente poiché non avrei permesso allo staff dell’On. CRIMI di affrontare alcuni temi con quella superficialità che denota ancora una volta la scarsa conoscenza delle questioni importanti, come invece ho avuto modo di controbattere nelle altre occasioni che mi si sono presentate. Condivido con Lei che il coinvolgimento della popolazione nel processo di ricostruzione sia non solo opportuno ma anche e soprattutto necessario. Le rammento, qualora Lei non lo sappia, che si deve al sottoscritto il ‘regolamento per la costituzione delle associazioni dei proprietari’ per consentire la loro presenza attiva nel processo di progettazione, le numerose riunioni e incontri con le associazioni, le frazioni e i tecnici per una corretta informazione e collaborazione, la scelta del procedimento di pianificazione urbanistica del centro storico che parta e si svolga ad Amatrice e non lontano da noi.

È grazie al sottoscritto che si è avviato un processo di coinvolgimento di tutte le associazioni territoriali locali per un percorso condiviso su eventi, progetti e turismo, esperienza avviata per la prima volta da decenni. Ho già in agenda diverse iniziative pubbliche e tavoli tematici, che nelle prossime settimane si susseguiranno. Processi avviati che spero continuino, con o senza di me, nella speranza che una comunità, da sempre lacerata da divisioni interne, colga l’occasione di questo dramma per trovare l’auspicata unità. Riguardo alle donazioni, per le quali concordo che sia necessario un coinvolgimento della popolazione, tengo a precisare che proprio per questo ho convocato una Commissione Bilancio aperta a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza, anche questo per la prima volta nella nostra storia, per decidere insieme l’utilizzo, prima della fine del mandato, di quelle somme urgenti che sono a beneficio di tutti e sono coerenti con la destinazione loro data dai donatori (scuola, alberghiero, ospedale, artigiani, ecc). Abbiamo anche destinato delle cifre per l’adeguamento delle aree SAE per poter dare ai cittadini una parvenza di dignità in aree e strutture che si sono rivelate, come anche da Lei segnalato, inadatte. Abbiamo rimandato a dopo la lettura delle disposizioni attuative del Governo sul ‘reddito di cittadinanza’ e ‘pensione di cittadinanza’ ogni decisione sull’utilizzo delle somme donate per fini di contrasto alla disoccupazione e alla povertà, per evidenti ragioni di divieto di cumulo. Ci siamo astenuti, invece, dal prendere decisioni su larga scala per correttezza istituzionale verso la nuova amministrazione che si insedierà, perché abbia il tempo di valutare e concordare con la popolazione quanto opportuno fare.

Riguardo la scadente qualità delle SAE e di alcuni lavori di urbanizzazione non Le elenco le innumerevoli lettere, comunicazioni, proteste, incontri ‘ufficiali’ di denuncia. Ed è grazie a questo pressing che, dal 5 febbraio prossimo, sarà dato avvio ai sopralluoghi in tutte le SAE (alla presenza di un rappresentante del Dipartimento della Protezione Civile, di un rappresentante del Comune, di un rappresentante del CNS, del direttore dei lavori e della ditta che ha realizzato le opere di urbanizzazione per conto della Regione) per verbalizzare i malfunzionamenti e la rispettiva competenza per la loro risoluzione. Tema delicato e che mi obbliga ad alcune precisazioni, invece, è quello della differenziazione dell’amministrazione ordinaria o straordinaria. Ho profondo rispetto del lavoro da Lei svolto nell’amministrazione comunale nei 10 anni di permanenza, per i quali sono certo Lei ha maturato esperienza e competenza su quali sono gli ordinari adempimenti di una amministrazione comunale nei confronti dei suoi cittadini. Mi permetto però di farLe notare che gli eventi drammatici avvenuti hanno spazzato via tutto questo, e hanno costretto una amministrazione sottodimensionata a sobbarcarsi mole di lavoro inimmaginabile in tempi ordinari. Su tali aspetti, che ho vissuto negli ultimi due anni e mezzo e in prima persona in questi ultimi otto mesi, non mi dilungo per non risultare noioso. Sono convinto che comprenda, sulla base anche della Sua esperienza, che non avevamo e non abbiamo ancora avuto possibilità di avere un corpo di polizia municipale idoneo alla mole di controlli che dobbiamo fare, non possiamo più pensare alla semplice manutenzione delle strade e dei cimiteri, ma alla loro ricostruzione (che non ci vede come soggetti ‘attuatori’, ma dipendiamo da uffici commissariali elefantiaci), non abbiamo un Segretario comunale perché da noi non ci vengono, perché il lavoro non è commisurato alla paga (per ben tre volte l’avviso pubblico è andato deserto).

Il problema dei Comuni senza segretari è un problema di tutto il cratere, è di questa settimana l’accorato appello dei sindaci abruzzesi al Sottosegretario CRIMI: su 135 Comuni abruzzesi di fascia 4, ossia piccoli Comuni al di sotto dei tremila abitanti, 111 sono senza segretari comunali. Questi come altri sono temi che da tempo, e ora con maggior forza, stiamo sottoponendo al Governo, da cui non siamo - al momento - ancora stati ascoltati. Sulla raccolta differenziata mi sento di poterLa tranquillizzare. Pur anche qui nello stravolgimento dell’ordinario, a seguito di tre mesi di duro lavoro per reinventare il nuovo servizio, anche sulla base di una distribuzione degli abitanti anomala e spesso non bene conosciuta, ormai siamo quasi pronti a riavviarla. A breve usciranno istruzioni e tempistiche. Mi sento di tranquillizzarla anche su un altro aspetto. Ho preso posizione si, e tengo la schiena dritta. Non parteggio per nessuno, e non mi faccio incantare da sirene, da dovunque provengano. La mia carriera ‘politica’ è iniziata ad Amatrice, e finirà ad Amatrice. Stia tranquillo, sono un uomo schietto e assolutamente non incline ai sotterfugi e alle ipocrisie della politica. Ho intrapreso un percorso forte e condiviso con gli altri Sindaci del cratere, abbiamo preparato un documento unico di richiesta di norme, procedure e leggi indispensabili per dare accelerazione alla ricostruzione e dare un futuro ai nostri territori, documento che stiamo per presentare al Governo. Primo fra tutti la possibilità di costruire i villaggi temporanei per le seconde case, vero volano della nostra economia. Se avremo risposte in un tempo brevissimo e definito bene, altrimenti scenderemo a Roma tutti insieme. Io sarò in prima fila, con la nostra gente, senza se e senza ma >>.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esaustivo.
Con stima, Ing. Filippo PALOMBINI, Sindaco Facente Funzione