Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

<< Sig. Ministro, abbiamo letto con piacere quanto da Lei scritto sul Corriere dell’Umbria dell’ 11 gennaio u.s. dove esprime la volontà di mantenere in futuro il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Norcia, anzi di potenziarlo come da noi sollecitato. Ci auguriamo che ciò presuppone che il distaccamento avrà un proprio organico e il suo funzionamento non dipenderà dai Vigili che vengono in missione a Norcia da altri distaccamenti. Un fatto che dà precarietà a questo presidio, ma anche evidenti costi aggiuntivi. Come Le siamo grati per aver confermato l’impegno di mantenere in zona questo importante servizio che spesso può significare la salvezza di una persona o la salvaguardia di un bene, (l’incendio è la distruzione del nostro teatro civico negli anni ‘50 ne è una conferma). Per quanto riguarda la sicurezza dei cittadini, recepiamo la Sua volontà di dare più risorse a questo comparto e speriamo quindi anche per potenziare la presenza delle forze dell’ordine sul nostro territorio.

 

Vogliamo ricordarLe che la Compagnia dei Carabinieri di Norcia deve controllare un territorio impervio di montagna e alta montagna, con 100 insediamenti abitativi, alcuni dei quali rimasti senza abitanti specialmente nel periodo invernale o a causa degli eventi sismici. Un lavoro non facile considerata la tortuosità delle strade che rendono difficoltosi i collegamenti tra una località e l’altra, una difficoltà che si acuisce nel periodo invernale causa neve e ghiaccio, ma anche dal fatto che questo presidio non ha più una Caserma ed è ospitato in prefabbricati.  Condizione questa che certo non aiuta l’operatività. Per quanto riguarda la proroga dei contratti dei 700 tecnici che si occupano delle pratiche della ricostruzione, è una buona notizia, solo che il provvedimento doveva essere preso prima, per evitare l’interruzione di fatto dell’operatività degli USR per un mese, a causa degli adempimenti burocratici conseguenti. Una vacatio che pesa sul rilascio delle autorizzazioni alla ricostruzione e che va ad aggiungersi alle difficoltà derivanti dalla carenza di organico di questo importante servizio, acuitasi con l’abbandono del loro incarico da parte di tecnici, preoccupati dalla precarietà del lavoro.

Ci viene però spontaneo domandarci dove sono impiegati i 700 tecnici da Lei citati, visto che all'USR in Umbria ci risultano solo 25 tecnici che esaminano le pratiche, che 5 di questi hanno chiesto e ottenuto il trasferimento ad altro ufficio ed oltre la metà dei restanti al 1/1/2019 non era più in servizio a causa del contratto scaduto. Ormai sono al collasso operativo. Facendo un confronto con il sisma del 1997 gli organici sono molti ma molti di meno, circa un terzo, tutti concentrati a Foligno, ad oltre un’ora di auto da Norcia con evidenti disagi per i tecnici e i cittadini che volessero fruirne, specialmente per gli anziani. Potenziare e rendere operativo l’ufficio di Norcia sarebbe un bel messaggio di vicinanza e buona volontà nel voler far ripartire la ricostruzione prima che sia troppo tardi. Come Vice Premier ci saremmo aspettati qualche buona notizia sul fronte della viabilità un servizio troppo importante per la rinascita del nostro martoriato territorio. Come ci aspettiamo un impegno reale per quanto riguarda l’aiuto all’imprese colpite dal sisma, per esempio verso coloro che subito dopo il sisma hanno riparato a proprie spese l’azienda per non perdere le commesse dai clienti, spese che sembra non verranno rimborsate in quanto non è stato seguito il lungo iter burocratico. Eppure queste aziende hanno il merito di aver continuato a dare lavoro ai dipendenti e di non aver spopolato la zona.

Lo Stato ci ha guadagnato perché non ha dovuto erogare la Cassa Integrazione ai lavoratori senza lavoro. Oppure riconoscendo la Zona Franca anche alle start-up costituitesi dopo l’evento sismico o altre tipologie di attività economiche. Per quanto riguarda la proroga del rimborso della Busta Pesante, ci saremmo aspettati un provvedimento che eliminasse questo rimborso, come accaduto in alcuni precedenti terremoti avvenuti in Italia, almeno per i Comuni più danneggiati dal sisma, quelli degli epicentri sismici, come Norcia, Accumoli, Amatrice, Arquata Del Tronto, Preci o la zona di Visso. Questo si che sarebbe stato un bel segnale per ridare fiducia ad una popolazione, quella dei Comuni distrutti dal terremoto, visto che la nostra economia è al collasso e i cittadini che ancora non hanno riscostruita la casa e i luoghi di lavoro, non hanno le risorse per pagare simultaneamente le tasse attuali e quelle arretrate. In più va tenuto presente che quando si ricostruisce, il contributo dello Stato pur se generoso, non copre tutte le spese di una ricostruzione. Diversamente è la situazione dei Comuni meno colpiti dal sisma, alcuni dei quali sono anche dentro il cratere, dove l’economia è ripartita (come hanno detto anche i media) e hanno usufruito dei fondi per il danno indiretto e dove constatiamo che l’opera di ricostruzione va più spedita rispetto ai Comuni dell’epicentro sismico.

Anzi questa solerzia va ad intasare l’USR, creando ritardi per i nostri concittadini. E’ ancora vivo in noi il ricordo della speranza suscitata dalle sue parole, in visita a Norcia il 12/11/2016, quando parlò di ESENZIONE FISCALE TOTALE per tre anni per tutti i terremotati. Allora era all’opposizione, adesso può attuare le promesse di allora. Come qualcuno ha già detto, lo “Stato Pronto Soccorso” prima affronta i codici verdi, poi quelli rossi (quelli nostri). Auspichiamo che l’impegno e la vicinanza dichiarata da Lei Signor Ministro, cambi questa situazione e risolva i gravi problemi che ci affliggono. Diversamente ci viene da pensare che qualcuno vuole trasformare i Parchi Nazionali delle zone dell’epicentro, da antropizzati a riserve per soli animali, come nella profonda Africa. Se si va avanti così siamo sulla “buona strada”. Comunque ci farebbe piacere incontrarLa di persona, impegni permettendo, per meglio confrontarci sui numerosi problemi che ci affliggono. In attesa di un cenno di riscontro nel merito, distinti saluti >>.