Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

<< Sig. Vice Ministro, abbiamo letto sul Corriere dell’Umbria di domenica 16 dicembre la sua lettera con la quale esprime la volontà di risolvere i numerosi problemi che assillano noi terremotati dell’Umbria e del centro Italia elencando alcuni provvedimenti in positivo portati avanti dal Governo, come la proroga relativa alla busta pesante. Parole per noi importanti in un momento difficile per il territorio di Norcia, con una ricostruzione che stenta a partire, con scuole, ospedali, presidi sanitari, casa di riposo, caserme, musei, centri di aggregazione e cimiteri, rimasti come 26 mesi fa e di cui non è stata fatta neanche la progettazione. Tutti fattori che ci stanno facendo perdere la speranza in una rinascita del nostro territorio e creano le condizioni per un abbandono della zona di molti cittadini, specialmente i più giovani. Questo Suo positivo intento, contrasta però con alcune situazioni che si stanno verificando nella nostra zona negli ultimi tempi. Nella lettera si parla di assumere 8 mila persone in più per rafforzare l’organico delle Forze dell’Ordine e dei VV.FF., per meglio garantire la sicurezza dei cittadini. Sul nostro territorio invece sta accadendo che dopo il primo periodo post sisma, che ha visto una cospicua presenza di Forze dell‘Ordine e dell’Esercito in funzione anti sciacallaggio, i presidi pro sicurezza sono diminuiti enormemente.

 

L’Esercito assicura la sua presenza in maniera più limitata e risulta continua soltanto nella disgraziata frazione di Castelluccio di Norcia. La Polizia di Spoleto non fa più servizio sul nostro territorio e l’organico della Compagnia Carabinieri di Norcia è molto sottodimensionato. Il risultato di questa situazione sono i numerosi furti e atti di sciacallaggio che si verificano da qualche tempo. Altro aspetto preoccupante è la voce che sta venendo avanti in quel di Perugia che presto verrà soppresso il Distaccamento dei VV.FF. di Norcia (sembra per ragioni corporative) l’unico attivo su un vasto territorio montano terremotato che va dalla Marche al Lazio. In un momento così delicato ci saremmo aspettati che il Distaccamento di Norcia, attualmente sottodimensionato nell’organico, fosse incrementato del personale mancante, di un’adeguata sede e mezzi, visto che attualmente è ospitata in una struttura prefabbricata. Un provvedimento di non poco conto sia sotto l’aspetto della pronta operatività di questo importante servizio, sia sotto l’aspetto economico, in quanto contribuirebbe a garantire alla zona la presenza di diversi posti di lavoro utili a mantenere un tessuto umano qualificato sul territorio. Ma una cosa che preoccupa sempre più la nostra città e il nostro territorio sono i ritardi nella ricostruzione del sistema viario.

In questi giorni ci è giunta notizia che la ss685 delle Tre Valli Umbre verrà chiusa nuovamente per un lungo periodo, per consentire la ristrutturazione della galleria Cesaronica e del Viadotto ROZZI, e per l’impossibilità di costruire una bretella alternativa al percorso per l’opposizione delle istituzioni della Provincia di Ascoli Piceno. Razionalmente ci viene spontaneo di domandarci perché questi lavori non siano stati fatti in maniera simultanea con i lavori di ristrutturazione della galleria San Benedetto (4,4 Km.) che per lunghi mesi hanno determinato la chiusura totale dei collegamenti con le Marche e l’Alto Lazio da dove proviene il 50% del nostro turismo. Questa prospettiva di chiusura, diviene ancora più preoccupante in quanto nel frattempo non è stata ristrutturata la vecchia strada provinciale di Forca Canapine, ancora chiusa dal bivio per Castelluccio, e non sono stati fatti lavori adeguati sulla sp476 Abruzzese, che ci collega in alternativa con la ss4 Salaria con ponti ancora danneggiati, frane incombenti, un fondo stradale vecchio di 50 anni, entrambi difficilmente transitabili in inverno a causa delle abbondanti precipitazioni nevose e fondi stradali gelati. Invitiamo, pertanto, il Governo e l’ANAS ad impegnarsi per scongiurare l’ipotesi di chiusura totale della ss685, attualmente aperta in maniera troppo restrittiva su 2 fasce orarie, ed evitare l’isolamento per altri lunghi mesi, viste le lungaggini delle opere pubbliche in Italia e comunque per trovare valide soluzioni alternative.

Allo stesso tempo invitiamo le Autorità competenti a risolvere altri problemi che assillano la ss685 e cioè l’adeguamento di tutta questa arteria alla categoria C3, dando la precedenza ai tratti più pericolosi per la viabilità: tra il bivio Santa Scolastica e il bivio della galleria San Benedetto (già progettata dalla Provincia e approvata dal Parco Nazionale) visto che in alcuni punti non è possibile il transito simultaneo di 2 mezzi pesanti; l’attraversamento di Serravalle di Norcia, dove anche qui c’è un progetto di variante della Provincia mai realizzato, con i pericoli quotidiani che questa situazione determina per i cittadini e per gli automobilisti in costante rischio di collisione; tratto Biselli - galleria di Triponzo, in costante rischio frane, variante progettata in galleria dall’ANAS dopo il sisma del 1997 e mai realizzata. Altro lavoro urgente in questa fase di basso traffico è l’adeguamento delle gallerie San Benedetto e di Forca di Cerro (4 km) alle normative europee sulla sicurezza stradale (realizzazione delle vie di fuga, sistemi di ricambio area adeguati, ecc.) onde evitare che in caso di gravi incidenti, questi tunnel vengano chiusi per anni (come è accaduto per i tunnel del Monte Bianco e del Frejus) con i seri danni che arrecherebbero alla nostra economia, già penalizzata dalla sua marginalità.

Visto i tempi lunghi che caratterizzano gli interventi, sarebbe opportuno programmare fin da adesso un piano generale per la modernizzazione del nostro sistema viario, condizione essenziale per una vera rinascita del nostro territorio, sull’esempio di quello attuato dopo il terremoto del 1997 (Progetto Quadrilatero). In tal senso vorremmo proporre la realizzazione della “Pedemontana degli Epicentri Sismici” categoria C3, una dorsale che creerebbe un sistema di collegamento tra i Comuni più colpiti dal sisma, vicini in linea d’aria, ma profondamente distanti nei collegamenti e nei trasporti, partendo da Muccia, punto di arrivo della Pedemontana della Quadrilatero, seguendo la ss209 Valnerina, passando per Pievetorina, Visso, proseguendo poi per la sp476 per Preci, fino a Norcia dove utilizzando la ss685 arriverebbe ad Arquata del Tronto, per poi seguire sulla ss4 Salaria per Accumoli, Amatrice, dove tramite la sr260 proseguire per Montereale, Capitignano e Pizzoli (Aquila). Tutto ciò nella consapevolezza che rinascita non è solo la ricostruzione delle case, ma anche dei collegamenti viari, dei servizi, del tessuto economico, sociale e culturale di questo disgraziato territorio montano. In attesa di un puntale cenno di riscontro nel merito, distinti saluti >>.