Un aggiornamento complessivo dei tempi e delle modalità della ricostruzione pubblica e privata post sisma e chiusura del censimento danni tramite le schede AEDES. Questi gli argomenti di cui si è occupato il Comitato istituzionale presieduto dalla Presidente MARINI (nella foto), cui hanno partecipato oltre ai sindaci di tutta l’area del cratere anche rappresentanti di tutte le altre amministrazioni comunali umbre, dove sono stati registrati danni ad edifici pubblici e/o privati in seguito agli eventi sismici del 2016/2017. << Stiamo ormai entrando nella fase operativa della ricostruzione sia pubblica che privata - ha dichiarato la Presidente - ed occorre definire e condividere percorsi ed obiettivi tesi a velocizzare e semplificare il più possibile tali processi. Per ciò che riguarda la ricostruzione pubblica, grazie alla definizione dei diversi piani che riguardano le scuole, gli edifici pubblici e strategici, le chiese e gli interventi relativi al rischio idrogeologico, nei prossimi mesi dovranno essere avviati cantieri per un ammontare complessivo, per la sola Umbria, di oltre 300 milioni di euro. Una mole di risorse molto significativa che impone una particolare attenzione e collaborazione tra tutti i soggetti pubblici interessati, affinché si possano realizzare al più presto tutte le opere finanziate, con particolare attenzione alle scuole >>.

 

La riunione è stata anche l’occasione per affrontare il tema dell’ultimazione del censimento dei danni ed il conseguente avvio degli interventi di ricostruzione di edifici privati. A tale riguardo è stato ribadito che scadrà il prossimo 31 marzo, il termine per la presentazione delle schede AeDES e della relativa perizia giurata da parte dei tecnici incaricati della compilazione delle stesse, per gli edifici danneggiati dal sisma. Lo rende noto l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Umbria, ricordando che l’inosservanza della scadenza o delle modalità di redazione e presentazione delle schede AeDES, dopo FAST, determina, nel caso sia stato conferito incarico, la cancellazione del professionista inadempiente dall’elenco speciale di cui all’art. 34 del decreto-legge n°189/2016, il mancato riconoscimento al professionista del compenso per l’attività svolta e l’inammissibilità della domanda di contributo.

Inoltre, i cittadini che non hanno la scheda Aedes entro il termine stabilito, per la quale devono incaricare i professionisti dopo la scheda FAST, non potranno accedere ai fondi della ricostruzione. Ad oggi, su un totale di 5.078 schede “Fast” che avevano certificato altrettanti edifici non utilizzabili, le schede AeDES presentate sono soltanto 2.768. E’ stato quindi rivolto un invito anche ai sindaci a sensibilizzare i cittadini ed i professionisti a presentare le relative schede nei tempi previsti.