In attesa delle fatidiche giornate del 30 novembre e 1° dicembre, dedicate al voto per l'ormai noto referendum secessionista chiesto dal Comune di Leonessa per passare nella Regione Umbria, proseguono le iniziative pubbliche. Mercoledì 19 novembre, alle ore 21.00, presso l'Auditorium di Santa Lucia, in Corso San Giuseppe, il Comitato per il SI incontrerà i commercianti e gli artigiani dell'Altopiano Leonessano. Intanto, proprio in questi giorni, il Comitato presieduto dall'Avv. Paolo TRANCASSINI ha distribuito un appello agli elettori che, di seguito, riportiamo integralmente:

<< L'occasione che ti si presenta con i referendum per l’annessione alla Regione UMBRIA è troppo importante per il futuro tuo, della tua famiglia, dei tuoi figli per essere svilita ad una semplice contrapposizione politica. Non sceglierai con quale “colore” stare bensì quale modello di sviluppo è più opportuno per la “tua Leonessa”. Quante volte in questi anni hai pensato che la viabilità da e per Leonessa andrebbe almeno resa dignitosa, e ti sei lamentato/a per questo? Quante volte, al contrario hai pensato che la Regione Lazio potesse risolvere almeno parte dei tuoi problemi? Quante volte hai detto o sentito dire “noi di Leonessa, noi di Rieti non contiamo nulla" .... La distanza geografica e mentale dal nostro territorio rispetto a chi dovrebbe rappresentarci in Regione non garantisce alcuna sintonia per affrontare i problemi dell’isolamento di Leonessa. In Regione Lazio su 60 sono solo 3 i consiglieri regionali della provincia di Rieti. Allora tutto gira intorno ai grandi numeri di Roma capitale e raramente su quelli di Viterbo, di Frosinone e di Latina .... Rieti non viene mai preso in considerazione. Basta ascoltare il TG3 Lazio .... Rieti non esiste .... e da anni non ha più neanche l’inviato RAI.

Se Rieti non esiste .... figuriamoci quanto si possa RAPPRESENTARE Leonessa. La Provincia di Rieti nasce nel 1927 per le famiglie nobili di Roma e per i signori locali che vollero una montagna vicina a Roma come il Terminillo quale centro di vacanze e salotto politico per Mussolini. Una provincia nata allora senza il consenso ed il coinvolgimento di chi vive nel territorio nasce ma è inevitabilmente destinata a morire. Il Terminillo è già in agonia da tanti anni e tantissimi comuni, allora “arruolati”, se ne vogliono andare. Leonessa è solo la prima a ribellarsi ma: Amatrice, Borgorose, Magliano, Poggio Bustone ed altri, già si stanno muovendo. Se la provincia non ha una identità storica non può esserci il SENSO di APPARTENENZA. Ambientalisti “da cattedra” a Roma dettano e fanno promulgare leggi regionali e regolamenti senza neanche conoscere le nostre montagne, il nostro mondo contadino, le nostre attività imprenditoriali il vivere il quotidiano a Leonessa .

Noi percorriamo ancora le stesse strade di quaranta anni fa dove, guarda caso, l’appartenenza allora del nostro territorio al Collegio elettorale di Perugia, Terni, Rieti permise di realizzare quelle che furono le ultime opere pubbliche per Leonessa.

Di sicuro, se fossimo già Umbria, Leonessa avrebbe fatto sinergia con i vicini comuni di Norcia, Cascia, Piediluco, Monteleone e con tutti gli altri e sarebbe entrata in un programma che la Regione Umbria da tempo ha avviato in termini di promozione turistica, di assistenza domiciliale per gli anziani, di attenzione e supporto alle piccole attività a conduzione familiare, di investimenti per i siti archeologici, di penetrazione di strade adeguate ai territori montani, di regolamenti snelli e partecipati per la caccia, per il taglio dei boschi e le attività imprenditoriali. I Leonessani che hanno bisogno di ospedalizzazione già da anni vanno in Umbria (Terni, Cascia, Norcia, Spoleto, Foligno). I commercianti e gli artigiani di Leonessa si riforniscono da sempre su grossisti Umbri riversando di conseguenza, da sempre, in Umbria i ns. soldi. I margini di guadagno e le tasse, frutto di quanto noi spendiamo, vanno in Umbria e, con il federalismo alle porte, quella regione li utilizzerà per i suoi territori. Di fatto non sono mai esistiti tra Leonessa e l’Umbria i CONFINI.

Portare programmi di sviluppo economico e sociale per Leonessa in Umbria significa porli su un tavolo che rappresenta 600.000 cittadini e non 6.000.000 come nel Lazio.

Quindi finalmente oggi hai l’occasione per “contare”, per essere tu stesso/a artefice del tuo futuro, oggi puoi scegliere. Ragionala questa scelta, perché è importante e per farlo considera bene quello che lasci: la Provincia di Rieti e la Regione Lazio. Pertanto se riterrai che questi due enti ti rappresentino, ti garantiscano un futuro migliore, siano attenti alle problematiche tue e del tuo territorio, se pensi che è stato fatto tutto il possibile fino ad oggi per la viabilità, per la ferrovia, per la sanità, per lo sviluppo della montagna, se pensi che la tua Provincia in questi anni è cresciuta ed ha la giusta attenzione da parte della regione, allora dovrai votare NO al referendum.

Se al contrario ritieni che l’UMBRIA può ascoltare meglio le istanze della tua terra, può sfruttare in modo migliore le potenzialità tue, della tua azienda e del tuo territorio, può permettere delle enormi sinergie con Cascia, Norcia, Marmore, Piediluco, Spoleto ecc., se ritieni che questa Regione possa darci attenzione e sostegno ed aiutarci a crescere >>.