Dopo la notizia degli arresti domiciliari del Sindaco DI GIROLAMO (nella foto) e l'Assessore BUCARI, a Palazzo SPADA si è riunita la maggioranza del Consiglio comunale che ha espresso << … la convinzione che il Sindaco DI GIROLAMO e l’Assessore BUCARI saranno in condizione di chiarire ogni aspetto della vicenda e la legittimità del loro operato. La maggioranza ha deciso di assicurare la funzionalità dell’Amministrazione comunale sotto ogni profilo per quanto riguarda la Giunta, il Consiglio comunale e le commissioni, onorando gli impegni assunti e le scadenze pendenti >>. In merito alle misure adottate dalla Procura di Terni, nell’ambito dell’indagine sugli appalti pubblici, la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia MARINI, ha dichiarato quanto segue: << Ho appreso dei provvedimenti cautelari assunti dalla Procura della repubblica di Terni nei confronti del Sindaco Leopoldo DI GIORLAMO e dell’Assessore Stefano BUCARI. Esprimo, come sempre, rispetto per le indagini in corso e fiducia nell’operato della Magistratura che, sono certa, saprà agire con la rapidità necessaria in un caso in cui le indagini intervengono su una amministrazione comunale in carica. Sono altresì convinta che il Sindaco DI GIROLAMO e l’Assessore BUCARI sapranno dimostrare, nelle sedi appropriate, la loro estraneità ai fatti contestati >>.

 

<< L’arresto cautelativo del Sindaco non è conferma di colpevolezza in forma definitiva - ha dichiarato Paolo CRESCIMBENI, del Gruppo Misto - tuttavia il Sindaco DI GIROLAMO avrà la sensibilità di rassegnare subito le proprie dimissioni che, ai sensi dell’art. 141 D. Lgs. 267/2000, daranno luogo allo scioglimento del Consiglio comunale ed alla nomina di un Commissario prefettizio. I cittadini dovranno poi essere chiamati ad eleggere nuovi rappresentanti nei tempi minimi possibili. Ogni esitazione e ritardo accrescerebbe il danno già grave inferto alla città >>. Anche per Marco CECCONI (FdI): << Un provvedimento restrittivo della libertà personale non è una sentenza di condanna, tanto quanto non lo era (men che meno) un avviso di garanzia. Certo è che le motivazioni addotte dalla Procura nella sua lunga nota sono agghiaccianti: perché configurano una prassi fuori-legge ascrivibile a quello che si chiama “sistema” o regime”, come noi abbiamo sempre denunciato riferendoci innanzitutto a responsabilità etiche e politiche, prima ancora che penali.

Certo è che, adesso, dal Sindaco e dal suo Assessore ai Lavori Pubblici, anche un bambino si aspetta un sola cosa: che facciano quello che noi gli avevamo suggerito di fare già da mesi, quello che - fatto ieri -  sarebbe stato più onesto ed oggi appare comunque imprescindibile, ovvero andarsene, dimettersi, occuparsi del processo, visto che nessuno può governare “da casa” senza poterne uscire ed avere altri contatti se non con i familiari stretti. Certo è - ha concluso CECCONI - che oggi è un giorno di grande umiliazione per la città: che non si merita un’ulteriore eventuale prolungata agonia >>.