Il turismo costituisce uno dei motori dell’economia della Valnerina e dell’Umbria, una delle principali fonti di reddito e di occupazione nella Regione. Federaberghi Umbria Confcommercio, che all’indomani del terremoto si era attivata subito per gestire l’emergenza sfollati insieme alla Protezione Civile, e che è l’organizzazione maggiormente mrappresentativa con circa 400 imprese associate, ha voluto ora incontrare i parlamentari umbri, a Norcia, per un confronto operativo sulle misure necessarie per soccorrere i territori colpiti dal terremoto, ma soprattutto per creare le condizioni indispensabili alla loro ripresa (nella foto). Federalberghi e Confcommercio hanno già presentato una serie di emendamenti al Decreto Terremoto, attualmente in corso di approvazione. Oggi hanno chiesto ai parlamentari umbri un sostegno molto concreto almeno su tre misure fondamentali, relative al mancato incasso, alla stipula di polizze assicurative contro il rischio sismico, alla previsione di una busta paga “pesante” per attrarre nei territori colpiti risorse umane di qualità. Le richieste degli imprenditori sono state presentate da Vincenzo BIANCONI, Presidente di Federalberghi della Provincia di Perugia, presenti anche alcuni rappresentanti del Consiglio direttivo e Alessandro NUCARA, Direttore nazionale di Federalberghi. All’incontro hanno preso parte i parlamentari umbri Adriana GALGANO, Filippo GALLINELLA, Walter VERINI.

 

Secondo Federalberghi, gli obiettivi che devono essere perseguiti sono oggi di duplice natura: da un lato, intervenire con azioni mirate alla ricostruzione e alla messa in sicurezza delle strutture e delle infrastrutture, dall’altro mettere in campo iniziative che aiutino cittadini ed imprese a rimanere in questo territorio, a non desertificare un’area che già prima del sisma era a rischio spopolamento. Occorre per questo prevedere azioni di lungo periodo. Federalberghi ha chiesto ai parlamentari di adoperarsi perche le richieste delle imprese siano recepite nel Decreto legge in corso di approvazione o, se ciò non fosse possibile per ragioni tecniche, in un altro provvedimento di prossima emanazione. Al fine di agevolare la ripresa produttiva, Federalberghi chiede contributi in conto capitale per le imprese del turismo, anche stagionali, che abbiano subito una riduzione delle attività a seguito del terremoto e che siano in grado di dimostrare un sostanziale decremento del loro volume d'affari rispetto alla media abituale di periodo dopo l'evento sismico del 24 agosto. Con un Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e su proposta delle Regioni interessate, dovranno essere individuati i criteri, anche per la ripartizione, e le modalità per la concessione dei contributi.

Federalberghi chiede che sia previsto, per le imprese situate in aree sismiche che si assicurano contro rischi connessi ad eventi sismici, un contributo in conto capitale proporzionale al differenziale di premio rispetto alla media dei premi quotati per la stessa copertura in altre zone. Oggi assicurarsi contro un qualsiasi rischio connesso ad evento sismico rappresenta spesso un costo proibitivo per le imprese, per via del calcolo attuariale del rischio che, nelle zone sismiche appunto, fa lievitare a dismisura i premi. L’emendamento proposto prevede pertanto un intervento a supporto delle imprese per ridurre il carico del differenziale dei costi assicurativi per la stessa copertura tra zone altamente sismiche e non. Il territorio, sotto i disastrosi effetti del terremoto, è a grave rischio spopolamento. Le imprese del commercio e del turismo, gravemente danneggiate, non sono in gravo di attrarre risorse umane di qualità, indispensabili per far ripartire l’economia, puntando sul fattore economico. Federalberghi chiede pertanto un intervento pubblico che consenta di far confluire il 50% dei contributi pagati dalle imprese direttamente nella busta paga dei lavoratori. Una specie di busta paga “pesante”.

Nei 131 comuni direttamente colpiti dagli eventi sismici sono presenti quasi 900 strutture ricettive (889), per un totale di oltre 20mila posti letto (20.623). Se si allarga lo sguardo all’intero territorio delle 9 Province, si rileva la presenza di quasi 9.000 strutture (8.817) con una capacità ricettiva superiore a 370mila letti (373.178), che hanno subito e stanno subendo pesanti contraccolpi per causa del sisma. Nel 2015, negli esercizi ricettivi delle 9 Province si sono registrati oltre 19 milioni di pernottamenti (19.400.275). Le aziende del settore turismo delle 9 Province, nel 2015 hanno mediamente occupato quasi 40mila dipendenti (38.562), con un picco di 50mila (50.193) nel mese di agosto. Numerose imprese hanno subito danni strutturali ingenti, che determinano l’inagibilità delle strutture. In altri casi, ci sono imprese che, pur non essendo strutturalmente inagibili, sono ubicate all’interno della zona rossa, quindi sostanzialmente inaccessibili. Ulteriori importanti danni riguardano il lato commerciale; gli eventi sismici hanno provocato nell’immediato la partenza anticipata dei clienti e la cancellazione delle prenotazioni per i periodi successivi; oggi si registra, con preoccupazione, un calo consistente del fatturato nonché il mancato arrivo di prenotazioni per i mesi a venire. La contrazione dell’attività non riguarda unicamente i 131 comuni che sono stati direttamente colpiti, in quanto l’onda mediatica ha fatto sì che l’intero territorio delle 9 Province sia stato classificato come “a rischio”, ingenerando preoccupazioni nell’opinione pubblica e pesanti ricadute sul sistema economico.