Sabato 29 ottobre, l’Arcivescovo Mons. Renato BOCCARDO sarà nelle zone colpite dal terremoto della Valnerina. Il Presule spoletino ha anticipato il suo rientro in sede (era fuori Italia a predicare esercizi spirituali programmati da tempo) proprio per condividere con la gente questo ulteriore momento di prova; in questi due giorni, comunque, è sempre stato in contatto con i sacerdoti e con i suoi più stretti collaboratori. Ha ricevuto numerosissime telefonate di solidarietà da diversi confratelli Vescovi, primo fra tutti il Card. Gualtierio BASSETTI, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve. BOCCARDO rinnoverà ancora una volta l’affetto e la vicinanza della Chiesa alle popolazioni colpite dal terremoto, così come accade dallo scorso 24 agosto: una Chiesa che incoraggia, abbraccia, conforta e ricorda che l’unica cosa che mai crollerà è la fede in Cristo. Al mattino l’Arcivescovo sarà a Norcia; poi, alle ore 12.30, condividerà il pranzo con gli abitanti di Ancarano di Norcia presso la sede della Pro Loco, dove momentaneamente sono alloggiate diverse persone; poi, incontro con gli abitanti ospiti presso la nuova struttura della Pro Loco a Campi e infine con la gente di Preci nello spazio messo a disposizione dalla Caritas. Non mancherà un sopralluogo a ciò che resta delle chiese. A questo proposito, Mons. BOCCARDO ribadisce il dolore per il patrimonio di fede e di arte perduto: la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia (nella foto) è crollata; la facciata dell’Abbazia di Sant’Eutizio, con lo splendido rosone, non c’è più; la chiesa della Madonna delle Grazie a Campi Alto è sventrata; quella di Sant’Andrea sempre a Campi Alto è a rischio crollo da un momento all’altro; stessa sorte per la bella chiesa della Madonna Bianca ad Ancarano; altre chiese della parrocchia dell’Abbazia di Sant’Eutizio sono lesionate gravemente. In sostanza, nelle Valli Castoriana e Campania non c’è più una chiesa agibile.

 

Questi edifici sacri erano il simbolo di un popolo e di un territorio, scrigni di spiritualità e di arte, luoghi della memoria e della speranza: ora non ci sono più. E se anche si dovessero in qualche modo recuperare, non saranno più come prima. Pensiamo alla splendida chiesa di San Salvatore, già Pieve di Santa Maria, della quale abbiamo le prime notizie già nel 1115. Era composta da due edifici: il più antico, a sinistra, era del '300 e fu costruito sulla preesistente pieve; nella seconda metà del ‘400 è stata aggiunta la parte destra. Nella parte sinistra c’era una monumentale iconostasi costruita nel 1463, composta da tre archi poggianti su due colonne ottagonali con capitelli a foglie d’acanto. In basso furono dipinti l’Annunciazione, la Pietà, le pie donne al Sepolcro e la scena della Resurrezione; negli archetti, gli Apostoli e la Madonna col Bambino. Una scalinata in pietra permetteva di raggiungere la parte superiore dell’iconostasi dove era venerato il miracoloso Crocifisso ligneo che diede il nuovo nome all’antica pieve. È difficile, poi, pensare all’Abbazia di Sant'Eutizio, uno dei complessi monastici più antichi d’Italia, frequentato da San Benedetto, senza il suo splendido rosone sulla facciata, con agli angoli i quattro evangelisti. Anche l’edificio che si sviluppa di fianco alla chiesa è seriamente compromesso. Dinanzi a queste macerie le persone versano lacrime, sui loro volti è scolpito lo smarrimento di chi non ha più punti di riferimento, di chi sa che d’ora in poi la vita di queste valli sarà completamente diversa.

A Norcia il nuovo sisma ha aggravato la già preoccupante situazione delle chiese (su tutte la concattedrale di Santa Maria e la basilica di San Benedetto) e creato nuovi danni: la facciata della chiesa della Madonna delle Grazie è crollata in buona parte, così come si è ulteriormente aggravata la situazione della chiesa del Crocifisso e del monastero delle Benedettine di Sant’Antonio. Forse qualcosa si poteva salvare. Accanto al dolore di non disporre più delle chiese, c’è molto rammarico in Archidiocesi: il Parroco dell’Abbazia di Sant’Eutizio, Don Luciano AVENATI, più volte dal sisma del 24 agosto ha segnalato alla Sovrintendenza le precarie condizioni dell’Abbazia e della chiesa di San Salvatore e la necessità di intervenire per metterle in sicurezza. << Purtroppo - ha dichiarato - non sono stato ascoltato. È opportuno rivedere le modalità dei sopralluoghi e dell’individuazione delle priorità >>. Tutto ciò è stato riferito da Don AVENATI e da Don Sem FIORETTI, Vicario episcopale per l’amministrazione della Curia, nel corso della riunione che si è tenuta a Norcia la sera del 27 ottobre alla presenza del Commissario straordinario per la ricostruzione ERRANI, del Capo della Protezione Civile CURCIO, della Presidente della Regione Umbria MARINI, del Prefetto di Perugia CANNIZZARO, della Sovrintendente MERCALLI, dei rappresentanti delle Province di Perugia e Terni e dei Sindaci del territorio.

Intanto martedì 8 novembre, a Norcia, è previsto un incontro tra l’Arcivescovo e una delegazione di Caritas Italiana per fare il punto sulla costruzione, in uno spazio da identificare anche con il Comune, di un Centro di Comunità, ovvero un luogo che possa fungere da Centro pastorale per l’intera zona, in considerazione del fatto che tutte le chiese sono inagibili, così come pure i locali per la catechesi, per le attività con i giovani, per la Caritas e per altri servizi pastorali. Nella stessa giornata Mons. BOCCARDO, insieme naturalmente al Direttore della Caritas diocesana Giorgio PALLUCCO, incontrerà, sempre nella città di San Benedetto, le delegazioni regionali Caritas che si sono gemellate con la Caritas di Spoleto-Norcia a seguito del sisma: Triveneto, Campania e Sardegna. Insieme si farà il punto della situazione e s’individueranno le principali emergenze da affrontare con le risorse messe a disposizione per le popolazioni della Valnerina. << Questi incontri - ha sottolineato l’Arcivescovo - sono dei bellissimi segni di comunione ecclesiale; ci sottolineano che non siamo soli, che la Chiesa italiana è al nostro fianco >>. A dimostrazione di ciò, il giorno seguente, mercoledì 9 novembre sarà tra i terremotati di Norcia, San Pellegrino e a questo punto immaginiamo anche di Campi, Ancarano e Preci il cardinal Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale italiana e Arcivescovo di Genova.