di Maria Antonietta DI GASPARE

In questi giorni di fine agosto, mentre il nostro territorio era pronto, come sempre, a salutare con feste, sagre ed eventi tutti i villeggianti e i turisti che affollano i nostri paesi durante il periodo estivo, ci ritroviamo inaspettatamente e improvvisamente a salutare i nostri amici di Amatrice ed Accumoli che ci hanno per sempre lasciato, loro che credevano in questa terra quanto noi. Loro che insieme a noi lottavano per il nostro territorio. Ci ritroviamo ad essere quasi impotenti davanti all’immenso dramma, incapaci di confortare; non si trovano le parole, non si trovano i gesti … non si trova il giusto silenzio. Questa vallata per un pò di tempo non sarà più la stessa. Torneremo però ad essere grandi. Torneremo ad Amatrice ed Accumoli a prendere il caffè, a pranzo o a cena, a mangiare gli spaghetti all’amatriciana e le fettuccine alla trota. Dobbiamo lottare insieme a Stefano e a Sergio affinché nessun altro vada via da questi territori; dobbiamo impegnarci affinché a brevissimo tutti possano tornare a svolgere il proprio lavoro.

 

Risultati questi che si ottengono solo rimanendo compatti, solo se tutti i Comuni della Vallata fanno sistema e perseguono lo stesso obiettivo. Accumoli, Amatrice sono una parte di noi, sono loro quelli devastati, loro quelli da aiutare. Oggi più che mai dobbiamo dimostrare di essere compattamente solidali, evitando di gridare i nostri piccoli o medi danni, la nostra paura, bandendo l’arrivismo a sfruttare la situazione: abbiamo in primo luogo il dovere, l’obbligo morale e civile di concentrarci su di loro. Gli anni che abbiamo davanti, quelli che ci vedranno cadere nel dimenticatoio dei sevizi televisivi, degli articoli dei giornali, quando torneremo ad essere soli a lottare per ricominciare a vivere saranno i più difficili. Ma noi siamo pronti, consapevoli di ciò che abbiamo davanti, certi della nostra forza, sicuri che ce la faremo … come sempre. Siamo nati qui: i nostri nonni ci hanno tramandato tradizione e storia, i nostri genitori il rispetto del territorio, che abbiamo mantenuto vivi con volontariato attivo.

Quello che, oggi, più che mai deve concretizzarsi è il superamento della dimensione prettamente locale: auspichiamo che Posta, Cittareale, Micigliano, Borbona, Antrodoco, Borgo Velino si costituiscano come una macrocomunità - non più solo sul piano della mera virtualità - che lotta, che si pone coesamente precisi obiettivi di sopravvivenza nell’immediato e, di rinascita per il futuro. Questa settimana senza tempo, in cui i giorni si susseguono senza ore, dove la notte e il giorno non scandiscono più il normale trascorrere della vita presto finiranno, e anche per noi, arriverà il tempo in cui ci sarà una nuova bellissima alba ed ogni orologio tornerà a rintoccare i ritmi della vita. Stefano e Sergio siamo con Voi, forse non ci vedete, non ci sentite ma stiamo lavorando intensamente TUTTI, dal primo all’ultimo, dal più vecchio al più giovane cittadino di questa vallata. Questo è il motivo per cui ci facciamo sentire solo oggi. Stavamo lavorando, stavamo organizzando, noi ci siamo, affianco a voi.