di Roberto PASQUA e Diego PIGNATELLI

Un violino si eleva. La viola si dispone. Il violoncello, incuriosito, si fa avanti. Due violini si uniscono. E’ subito magia. Tutto ha inizio. In un gesto soave si coagula e si sprigiona la melodia. Nella fiabesca e incantevole piazzetta di Castelluccio, giovedì 28 luglio, nel momento in cui si è aperto, in alto, il cielo infinito e tutti gli astri brillano, il violinista Michelangelo LENTINI e l’Ensemble Umbria Classica hanno affascinato il folto pubblico presente (nella foto). Questa meravigliosa località, Castelluccio, gode di una fama universale che non incontra né confini né limiti. Un borgo pittoresco che si erge sulle sommità di un colle, altopiani ameni e accoglienti circondati e dominati dall’imponente Monte Vettore, scenari suggestivi e mozzafiato. Un luogo magico, incantato, straordinariamente affascinante quanto unico; un perfetto connubio dove uomo e natura si fondono e ritrovano la propria armonia. In uno scenario fine ed elegante con una favolosa combinazione di luci che ha messo in rilievo le fattezze e gli archi della chiesa di Santa Maria Assunta, nonché il prestigioso campanile, il Maestro Michelangelo LENTINI ha saggiamente narrato e illustrato agli spettatori, in un sublime viaggio, le “Quattro Stagioni” di VIVALDI, capolavoro e orgoglio italiano celeberrimo per l’estrema orecchiabilità della melodia e dei ritmi che esercitano un potere evocativo straordinario molto diverso da quello di qualsiasi altra composizione.

 

Di certo non poteva essere scelto per il concerto un luogo migliore di Castelluccio! Il tetto degli Appennini si presta in modo incredibilmente appropriato alla descrizione dello spettacolo della natura. Addirittura nella giornata di giovedì 28 luglio si è potuto assistere a Castelluccio all’alternarsi delle diverse stagioni dell’anno, dalle spighe di grano, emblema dell’estate, al tripudio trionfante di sfumature variopinte dei fiori tipicamente primaverili, dalle temperature autunnali fino alla foschia che ha ricoperto in tarda serata il Pian Grande mostrando Castelluccio come un’isola incantata fluttuante per magia sopra un immenso mare di nebbia. Il Maestro e l’Ensemble, costituito da Raffaele e M. Teresa DE SANIO ai violini, Elga CIANCALEONI alla viola e Ivo SCARPONI al violoncello, hanno dapprima accennato quelle note caratterizzanti gli elementi della natura delle diverse Stagioni coinvolgendo e interessando il pubblico entusiasta di riconoscere dietro quelle crome e semiminime i versi degli animali, come le mosche o il cuculo, avvicinando gli stessi uditori alla musica acculturandoli simpaticamente con nozioni musicali, per poi eseguire la stagione integralmente nei suoi tre movimenti. La primavera, da apripista, ha permesso il paragone con la “Fioritura” di Castelluccio, il momento in cui la piana cambia volto, migliaia di fiori sbocciano ed esplodono i colori, un tappeto di fiori di svariate tonalità,  come papaveri, narcisi, violette, asfodeli, viole, si estende e spazza via la monotonia della vita odierna sempre più tempestata di sciagure.

A seguire l’estate tempestosa fino alla vendemmia autunnale che culmina solo con le ultime note dell’Inverno, nel quale periodo Castelluccio, imbiancato, si ricopre di un manto nevoso e la pace regna sovrana, ogni essere sensibile riesce a trovare il proprio equilibrio interiore. L’esecuzione dell’ormai noto “poema in musica della natura”, che rientra nella rassegna dei concerti dell’Associazione Umbria Classica, con la sponsorizzazione degli operatori di Castelluccio e l’organizzazione della serata ad opera della Comunanza Agraria di Castelluccio e della Pro Loco di Castelluccio, ha permesso di far salire sul palco il Maestro LENTINI, celebre violinista vincitore di numerosi concorsi ed esibitosi in più di 50 paesi del mondo, suonando il prezioso violino “Guadagnini-Strehler” del 1795. Al termine del concerto l’atmosfera accogliente e conviviale, che ha coinvolto tutta la cittadinanza e turisti di differenti paesi del mondo, è stata riscaldata dal vin brulé offerto a tutti, molto gradito viste le basse temperature. Decisamente un successo strepitoso per una serata di elevatissimo spessore culturale in questo angolo di Paradiso, Castelluccio.