Riceviamo e pubblichiamo integralmente:

<< A seguito della presentazione in Parlamento di due disegni di legge costituzionali (On. Roberto MORASSUT e Sen. Raffaele RANUCCI) tendenti a ridurre il numero delle Regioni italiane che, dopo l’imminente conclusione dell’iter legislativo della Riforma costituzionale del Senato e del Titolo V avviata dal Governo, inizieranno a breve il loro iter parlamentare, questa Associazione rappresentativa dei piccoli/medi Comuni ha inviato ai Sindaci dei comuni inferiori a 15.000 abitanti della Regione una nota con la quale chiede di conoscere la loro opinione su questi provvedimenti che, per quanto riguarda il Lazio, prevedono: 1) l’elevazione al rango di Regione dell’attuale Città metropolitana di Roma; 2) l’annessione: a) della Provincia di Viterbo alla macroregione Appenninica, con capoluogo sicuramente Firenze; b) della Provincia di Rieti alla macroregione Adriatica con probabile capoluogo Pescara o Ancona; c) delle Province di Frosinone e Latina alla macroregione Tirrenica con capoluogo sicuramente Napoli.

Una riforma, questa, che, per quanto auspicabile per molte ragioni, avrà effetti dirompenti in quasi tutte le zone del Paese ma soprattutto per le quattro periferiche province del Lazio che si vedrebbero catapultate in nuove realtà politiche, economiche e sociali. Il nuovo scenario istituzionale vedrebbe infatti un notevole rafforzamento del territorio della Città metropolitana di Roma che, in tale maniera, assommerebbe quelli delle attuali province e quelli dell’attuale Regione Lazio. Gli altri territori, invece, oltre a essere interessati dalla costituzione delle nuove “aree vaste” sostitutive delle attuali quattro province verrebbero catapultati in realtà lontane e poco omogenee.

A fronte di ciò, si potrebbe invece realisticamente aprire, oltre allo scenario prospettato con questi provvedimenti, che comunque andrebbero verificati con le popolazioni e i consigli comunali interessati, anche l’eventualità dell’inserimento di singole o addirittura tutte le municipalità dei quattro territori provinciali nella stessa Città metropolitana romana. E proprio questo intende verificare l’ANPCI Lazio che ha così chiesto ai piccoli/medi comuni della Regione, compresi quelli già inseriti nell’attuale area metropolitana, la loro opinione sull’ argomento; tutto ciò per consentire sia all’ANPCI Lazio che all’ANPCI nazionale di intervenire con cognizione di causa nelle opportune prossime sedi di confronto, in particolare le “audizioni” presso le competenti Commissioni parlamentari che dovranno esaminare questi disegni di legge >>.