Tra i temi conduttori della 47^ edizione di “Agriumbria” (ad Umbriafiere dal 27/29 marzo) c’è l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio zootecnico mediante linee selettive per incrementare la produzione di carne che, con mostre nazionali e interregionali e con concorsi, propone agli operatori economici, ai tecnici e anche ai visitatori, una rassegna articolata e organica dell’elevato livello genealogico raggiunto da specie e razze specializzate nella linea carne. Una manifestazione che a pieno titolo può assumere il ruolo fieristico di “Polo delle Carni Italiane” tenuto conto che, oltre alle selettiva presenza di razze bovine, si svolgeranno mostre nazionali e interregionali di ovicaprini, suini e cunicoli che completano il panorama della zootecnia da carne. La Mostra Nazionale degli Ovini di razza Appenninica amplia il panorama delle potenzialità della nostra zootecnia nella produzione di carne, la cui fonte di approvvigionamento trova anche nella ovinicoltura una alternativa per diversificare la tipologia di carne destinata al consumo.

Nell’ambito delle razze ovine con attitudine prevalente alla produzione di carne, l’Appenninica derivante da popolazioni eteromorfe, rappresenta un patrimonio genetico autoctono con capacità di utilizzare risorse foraggere presenti in aree marginali grazie alla sua rusticità. A seconda della zona di allevamento, l’Appenninica assume nomi diversi: Vissana, Casentinese, Toscana, Pagliarola, Perugina del Piano, ecc. L’incrocio tra pecore Appenniniche e arieti di razze italiane (Bergamasca) e straniere (Ile de France, Berrichone du Cher, ecc) consente di aumentare la taglia, e quindi la produzione di carne, con caratteristiche qualitative organolettiche molto apprezzate anche a livello edonistico. Negli ultimi anni il consumo di carne ovina (1,8 Kg pro capite) sta recuperando l’interesse del consumatore grazie alla carne di agnello a marchio IGP come l’Agnello di Sardegna, l’Abbacchio Romano e l’Agnello del Centro Italia, marchio riconosciuto recentemente dall’Unione Europea, che prevede l’applicazione di disciplinari di allevamento e la rintracciabilità della qualità delle carni: condizioni che garantiscono il consumatore nei confronti delle massicce, e non sempre controllate, importazioni di carne ovine da Paesi europei e extraeuropei. Agriumbria 2015 prevede ampi spazi espositivi e incontri tecnici anche per la zootecnia da latte con la XVIII Mostra Interregionale di bovini di razza Frisona, e la VII Mostra Mercato dei riproduttori delle razze ovine ad attitudine produttiva latte. La Mostra della Frisona anche nelle passate edizioni di Agriumbria ha monopolizzato l’attenzione grazie alla partecipazione di capi altamente selezionati, iscritti al Libro Genealogico Nazionale di Razze provenienti non solo da allevamenti dell’Italia centro meridionale, ma anche da quella settentrionale. Un appuntamento per la Frisona Italiana che assume particolare importanza in previsione dello smantellamento del sistema delle quote latte che inevitabilmente comporterà per gli allevatori un ulteriore impegno per affrontare i nuovi scenari che si stanno delineando nella produzione europea di latte.