Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Coordinamento de “La Sinistra per l’Umbria”:

<< La Sinistra per l’Umbria difende e sostiene le ragioni dei lavoratori delle Province che rischiano di essere licenziati dopo una riforma zoppa, figlia della vulgata populistica e demagogica dei mesi scorsi contro gli enti provinciali. Con la trasformazione delle Province in enti di secondo grado, si è tolta la possibilità ai cittadini di esprimere i propri rappresentanti provinciali tramite libere, dirette e democratiche elezioni. Questo gravissimo vulnus di democrazia - che va a sommarsi alla riduzione del numero dei consiglieri provinciali ottiene i risultati di impedire l’espressione democratica del pluralismo politico e della rappresentanza dei territori ed inoltre mina alle fondamenta l’effettiva capacità di indirizzo e controllo finora svolta - fra gli altri - dall’istituzione provinciale. Una vera e propria controriforma calata dall’alto, funzionale ad aggiungere un tassello a quel disegno sempre più evidente che vorrebbe portare ridurre la democrazia sostanziale del paese e giungere ad un bipartitismo a tutti i livelli.

A questo si aggiunge il depotenziamento dei compiti e delle funzioni proprie delle Province su materie di rilevante importanza per i cittadini - acqua, trasporti, rifiuti, ecc.; tutto ciò proprio in un momento in cui tali servizi sono svolti sempre più su scala sovra comunale: in questo modo avremo Province sempre più “lontane” dai cittadini e servizi che saranno sempre più - di fatto o di diritto - privatizzati, e sui quali potere di indirizzo e controllo dell’ente pubblico e dei cittadini medesimi si farà di fatto impossibile. Chi rischia di pagare il conto più salto di questa riforma scellerata sono i dipendenti provinciali, che vedono messo a repentaglio il proprio posto di lavoro, una ipotesi che tutta la sinistra umbra deve contrastare con forza. Per questo chiediamo a tutte le forze di sinistra di avviare una mobilitazione unitaria a sostegno dei lavoratori e dei sindacati a salvaguardia dei livelli occupazionali e per un rilancio del ruolo delle Province nella nostra Regione >>.