Il commento dell'Avv. Gianfranco PARIS sull'80° Anniversario della istituzione della Provincia di Rieti.

<< Sabato 6 ottobre le Autorità civiche hanno celebrato l’80° anniversario della nascita della Provincia di Rieti. Una celebrazione che ha registrato la completa assenza e il mancato coinvolgimento della società civile e che la classe politica locale nel suo insieme ha celebrato sostanzialmente per celebrare se stessa, atteso che essa stessa trae legittimazione proprio dalla esistenza di questo ormai inutile Ente locale, almeno nella sua attuale strutturazione.
Queste affermazioni non sono frutto di disfattismo, come spesso viene affermato con malevolenza, ma traggono origine da diciotto anni di coerente sostegno della tesi che l’attuale Provincia di Rieti, così come è delineata, non ha più senso perché non più corrispondente alle esigenze di un proficuo governo del territorio e della popolazione che vi abita.

L’occasione per riflettere su questo argomento fu fornita dalla legge 192 del 1990, quella che avrebbe dovuto rifondare la presenza sul territorio degli enti locali. Una buona legge teorica che però non ha avuto alcuna attuazione pratica, come spesso accade in questo nostro strano paese chiamato Italia.
Mondo Sabino prese la palla al balzo senza frapporre indugi e convocò tutti a Passo Corese per una prima riflessione a caldo e per suggerire strategie di applicazione. Ci fu un immediato riscontro, ma subito dopo iniziò una sorda lotta che si tradusse in un continuo remare contro delle oligarchie di tutti i partiti che da quella riforma, dopo averla approvata in Parlamento, cominciarono a temere ripercussioni negative per i loro interessi di bottega.
Sono passati diciassette anni e nulla è più accaduto. Chi ne avesse voglia potrà ripercorrere con dovizia di particolari tutta la vicenda leggendo il capitolo intitolato “La Provincia sabina” del libro “Almanacco di fine millennio” edito dalla nostra casa editrice per celebrare il 20° anniversario della testata sia nella versione cartacea che in quella ondine sul sito www.mondosabino.it .
In occasione di questo ottantesimo anniversario sembra che la questione sia tornata d’attualità, e speriamo non di moda, come accade quasi sempre per tutte le buone idee, che vengono agitate solo in certi momenti per pura convenienza di parte.
Il Presidente in carica della Provincia Fabio MELILLI ha dichiarato apertamente, anche dai microfoni di questa radio venerdì pomeriggio nella trasmissione di Fabrizio DI CLEMENTE, che “finalmente” egli è convinto che questo sia un problema capitale da affrontare subito se si vogliono creare le premesse per un futuro migliore della Sabina, riferita a tutto il territorio al quale si riferisce il toponimo in chiave storica.
In sostanza MELILLI ha acquisito la consapevolezza che l’attuale territorio della Provincia di Rieti non consente nel mondo di oggi di programmare e attuare una politica di sviluppo in modo esaustivo e capace di risultati concreti e duraturi. Il motivo principale risiede nel fatto che un buon terzo del territorio della sabina ricade sotto il controllo della Provincia di Roma. La presenza in questa provincia della capitale con tutti i suoi problemi di megalopoli relega il territorio posto a nord est del Lazio in una posizione di attenzione marginale; la dimostrazione è data dal fatto che spesso il territorio di Monterotondo e Mentana viene utilizzato come luogo dove “scaricare” tutte le negatività del centro urbano di Roma. Un altro buon motivo è dato dal fatto che l’attuale territorio della provincia di Rieti ha perduto ogni potenzialità economica tradizionale e non ne ha acquistata alcuna nuova. Qui, oltre che le idee, manca la presenza dell’uomo perché lo popolamento ha fatto terra bruciata e, di quelli che sono rimasti, i migliori se ne vanno per mancanza di opportunità.
Per aspirare ad un reinserimento della Sabina nel circuito dello sviluppo nazionale bisogna ripartire da zero su basi razionali che possano sfruttare nuove risorse del territorio e nuove potenzialità umane.
E’ evidente che se ai settantadue comuni della provincia di Rieti si aggiungessero i 27 della sabina romana oggi succubi di Roma, i nuovi cento comuni con circa 250.000 abitanti potrebbero di certo attrezzarsi per affrontare al meglio le sfide del futuro e far parte a pieno titolo e con profitto del contesto economico e sociale italiano.
Come, con quali modalità e con quali strumenti? Lo si potrà studiare con calma e a sangue freddo. Voglio solo citare un esempio di nuova ristrutturazione di enti locali molto recente avvenuto per un territorio molto simile al nostro che riguarda quel pezzo di Sardegna che viene chiamato Iglesiente.
E’ stata formata una nuova provincia che si chiama Carbonia-Iglesias, il nuovo centro nato dalle esigenze della economia moderna, aggiunto al vecchio pieno di storia, che in pochi anni sta dando frutti che nessuno osava sperare.
E allora perché non pensare ad una Provincia sabina che potrebbe chiamarsi Rieti-Monterotondo e che potrebbe fornire l’occasione per una salutare rinascita?
Dopo 145 anni dalla liberazione di Roma dal Papa Re è giunto il momento per la Sabina di liberarsi di Roma.
Questa volta siamo con Te Fabio MELILLI! Non deluderci >>.

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