Riceviamo e pubblichiamo una nota di Daniele MITOLO (nella foto), Consigliere regionale del gruppo “Per il Lazio”:

<< A fronte delle richieste del Governo di tagliare per ottener risparmi, serve fare una riflessione profonda. Se da una parte è vero che le Regioni potrebbero fare di più, dall'altra non si può certo negare che nel Lazio sia stato avviato il percorso virtuoso che si chiede già da tempo e che quindi, per ottenere risultati concreti, servirebbe spingere su chi non ha concorso nel produrne. Il rischio di una manovra a senso unico, d’altra parte, è che a pagarne le spese possano essere i territori piccoli come quello del Reatino dove eventuali tagli drastici sulle Regioni comporterebbero ricadute a cascata massacranti. Dall'inizio della legislatura nel Lazio siamo partiti con tagli e razionalizzazioni senza impattare sui servizi e sono molte le voci esplicative: acquisto di beni, servizi e forniture con estensione delle centrali di acquisto con risparmi per 246 milioni di euro ogni anno;

taglio dei costi della politica per 25 milioni l’anno (eliminazione vitalizi, taglio degli stipendi, abolizione delle indennità di funzione e di altre indennità come i rimborsi chilometrici); riorganizzazione delle società e di altri enti regionali con risparmi di 26 milioni di euro l'anno (sono state tagliate 500 poltrone da CdA, collegi dei sindaci, componenti degli organi di controllo delle ASL, membri degli organi di revisione di società partecipate); soppressione di due capo dipartimento e di 8 direttori con tagli ai tetti dei dipendenti e alla parte variabile dei salari dei dirigenti, in aggiunta al taglio delle indennità e del blocco del turn over, per un totale di risparmio di 12 milioni di euro l'anno; razionalizzazione della spesa farmaceutica e riduzione delle consulenze in ambito sanitario per 24 milioni di euro l'anno. E stando alla programmazione laziale per il 2015 la previsione di tagli e risparmi dovrebbe arrivare a 600 milioni di euro grazie alla ristrutturazione del debito regionale, alla messa a regime della centrale di acquisti di beni e servizi e alla riduzione dei contenziosi e degli interessi perseguibile con l'accorciamento dei tempi di pagamento. Il Lazio ha avviato questo percorso complicato, mentre non mi risulta ancora che i piani BONDI e COTTARELLI siano stati minimamente affrontati nell'ottica dei tagli alla spesa che in Parlamento e nel Governo non è proprio marginale. Questo per ribadire che senza la giusta considerazione di quanto fatto e di quanto in programma, bisognerà per forza intervenire sui servizi con misure e argomentazioni che sinceramente sarebbero difficili da digerire. Per questo è urgente che il Governo si conforti con le Regioni per coordinate interventi appropriati che tengano conto delle aree interne e delle priorità dei territori dove settori chiave come sanità, trasporti, scuola e viabilità non possono essere trattati ulteriormente al ribasso >>.