Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota dei consiglieri comunali di minoranza Egidio SABETTA, Rocco CERRONI e Valtere RUBIMARCA:

<< Tra i diversi punti all'ordine del giorno dell'adunanza del Consiglio del Comune di Poggio Bustone (nella foto), tenutasi in data 26 settembre 2014, vi era l'elezione dei rappresentanti comunali in seno al Consiglio della V Comunità Montana Montepiano Reatino. Erano presenti alla seduta e partecipavano alla votazione nove componenti, ovvero il Sindaco, cinque dei sette consiglieri di maggioranza ed i tre di minoranza. All'esito dello scrutinio, riportava 6 preferenze il Consigliere di maggioranza Athos BATTISTI, 1 voto il Consigliere di minoranza Rocco CERRONI ed 1 voto il Consigliere di minoranza Egidio SABETTA. Complessivamente venivano espresse 8 preferenze con un astenuto. Venivano, però, proclamati eletti in seno al Consiglio della Comunità Montana solo 2 membri: il Consigliere di maggioranza Athos BATTISTI (6 voti); il Sindaco Antonio LEONARDI. Nessun rappresentante veniva proclamato per la minoranza in quanto i consiglieri SABETTA e CERRONI riportavano un voto ciascuno.

Al riguardo, la maggioranza si riservava di chiedere un parere alle superiori autorità di Governo circa il criterio da utilizzare per individuare il Consigliere da eleggere nelle fila della minoranza. Per quanto riguarda la proclamazione del Sindaco, quest'ultimo veniva eletto nonostante non avesse ricevuto alcuna preferenza in quanto, per un grave errore, si riteneva che lo stesso fosse membro di diritto del Consiglio comunitario. Nei giorni seguenti la maggioranza si rendeva conto che nessuna norma garantiva al Sindaco un posto nel consiglio della comunità montana e che, sulla base delle votazioni espresse, Antonio LEONARDI non avrebbe fatto parte del Consiglio comunitario. Preso atto dello sbaglio eclatante e dell'illegittima proclamazione del Sindaco in assenza di alcuna preferenza, la maggioranza decideva di porre rimedio aggirando l'ostacolo e proponendo di ripetere la votazione. Veniva infatti convocata una nuova adunanza del Consiglio comunale per il 10 ottobre ponendo all'ordine del giorno, tra i diversi punti, la revoca della proclamazione eseguita il 26 settembre. Il tutto con violazione dei diritti che il regolamento comunale garantisce alla minoranza. Il Consiglio, infatti, si svolgeva con violazione delle norme che impongono di porre a disposizione dei consiglieri le proposte di delibera e la relativa documentazione almeno 24 ore prima della riunione. Inoltre, nonostante l'impegno preso in occasione dell'ultimo Consiglio, non veniva richiesto il parere ai superiori organi di governo per l'individuazione del consigliere eletto nelle fila della minoranza. Solo alla riunione del 10 ottobre i consiglieri di minoranza apprendevano che la volontà di revocare la precedente votazione era dettata dalla mancata nomina del Sindaco. Ciò da luogo ad un evidente abuso di potere da parte della maggioranza. A quel punto la minoranza rappresentava che la votazione del 26 settembre era perfettamente valida in quanto, non avendo il sindaco ricevuto alcuna preferenza, dovevano ritenersi eletti al Consiglio della Comunità Montana i soli consiglieri votati, ovvero: Athos BATTISTI, Consigliere di maggioranza con 6 voti; Egidio SABETTA, Consigliere di minoranza con 1 voto; Rocco CERRONI, Consigliere di minoranza con 1 voto. Secondo i consiglieri di minoranza l'erronea supposizione che il sindaco fosse membro di diritto del consiglio comunitario e la mancata nomina di Antonio LEONARDI non potevano costituire un valido motivo di revoca della delibera, da ritenersi perfettamente legittima. A quel punto il sindaco comunicava che si sarebbe comunque proceduto ad approvare la revoca della precedente votazione ed a ripetere il voto con ferma opposizione della minoranza. Il Sindaco inoltre riteneva di non condividere la lettura data dalla minoranza circa l'esito della votazione del 26 settembre e l'individuazione dei consiglieri eletti in quanto a suo dire non sarebbe stato possibile nominare nel Consiglio comunitario due rappresentanti della minoranza. Il Sindaco giustificava pubblicamente la propria valutazione sulla base di quanto previsto dall'art. 16 comma 2 della Legge Regione Lazio n°9/1999 nella sua formulazione originaria. Nel far ciò il sindaco commetteva un altro gravissimo errore in quanto dava pubblica lettura in consiglio della formulazione originaria della norma sopra richiamata che, è bene precisarlo, è stata dapprima riformata per poi essere definitivamente abrogata dalla Legge Regione Lazio n°20/2008. A quel punto i consiglieri di minoranza abbandonavano l'aula consiliare. Nemmeno ciò faceva desistere la maggioranza che procedeva comunque alla votazione senza la minoranza, eleggendo in seno al consiglio comunitario il Consigliere di maggioranza Athos BATTISTI, il Sindaco Antonio LEONARDI ed il Consigliere di minoranza Valtere RUBIMARCA, non presente ma votato dalla maggioranza. Viva la democrazia !!! CINQUE GRAVI SCIVOLONI PER IL SINDACO E LA SUA MAGGIORANZA: UN ERRORE … pensare che il Sindaco fosse ancora membro di diritto del Consiglio della Comunità Montana e sulla base di ciò esprimere preferenze solo per il Consigliere di maggioranza, determinando nella sostanza la mancata nomina del Sindaco ! UN ABUSO DI POTERE … revocare una votazione valida senza che vi fosse alcun profilo di illegittimità, posto che la mancata votazione e nomina del Sindaco è stato il frutto di un errore, di ignoranza del sindaco e della sua maggioranza, senza possibilità di ravvisare vizi che inficiassero la votazione e giustificassero la proposta di revoca ! UNA VIOLAZIONE DI LEGGE … il Consiglio del 10 ottobre si è svolto con violazione delle norme regolamentari del Comune di Poggio Bustone che prevede l'impossibilità di sottoporre proposte all'esame del Consiglio se nelle 24 ore precedenti non siano state messe a disposizione dei consiglieri unitamente ai documenti necessari per poter essere esaminati. UN'IGNORANZA INESCUSABILE DI LEGGE … il Sindaco ha respinto l'osservazione della minoranza secondo cui la votazione del 26 settembre era perfettamente valida e che dalla stessa risultavano eletti 2 consiglieri di minoranza ed uno di maggioranza, dando lettura e sulla base di una norma di legge espressamente abrogata sin dal 2008 (Legge Regione Lazio n°20/2008). UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI DELLA MINORANZA … la maggioranza ha espresso una preferenza anche per un Consigliere di minoranza, di fatto sostituendosi ed arrogandosi le prerogative della stessa. Sono stati poi discussi ulteriori punti all’ordine del giorno dai quali sono scaturite vivaci contestazioni da parte della minoranza, con particolare riguardo alla presentazione del bilancio >>.