Successo del tartufo, uno dei prodotti tipici di maggior valore della Sabina, nelle manifestazioni indette dal GAL della Provincia di Rieti, dal Comune di Ascrea e dalla Comunità Montana del Turano in occasione della XXIV Sagra e del Seminario di Studi sul saporito fungo sotterraneo. Molto pubblico di villeggianti è stato a visitare la vetrina promozionale dei prodotti tipici sabini e a gustare i piatti della sagra e, nella mattinata di lunedì, la presentazione preliminare del progetto integrato di filiera da parte degli esperti dell’Università della Tuscia Marco DOMINICI e Daniele SCHIZZU. Sono stati loro ad illustrare la relazione e l’organizzazione della filiera tartuficola che dovrà essere certificata in Regione Lazio per la produzione di piante di alta qualità, mappatura delle aree, protocolli di coltivazione, nuove tecnologie di conservazione e trasformazione del tarufo. << Martedì 26 agosto - ha detto in proposito il Presidente della Comunità Montana D'ANGELI, alla fine di un ampio intervento che è servito a riassumere i precedenti storici e quelli recenti del problema - presenteremo ufficialmente il progetto preliminare all’Assessorato regionale all’Agricoltura del Lazio insieme all’adesione di enti pubblici e privati. Contiamo sull’esito della nostra domanda. Siamo fiduciosi di concludere entro dicembre, favorevolmente >>.

Gli ha fatto eco il Presidente del GAL ANTONACCI che ha dichiarato: << Da parte nostra non potrà che esserci massima attenzione e disponibilità. Esistono le misure previste dal progetto Leader+ per accedere ai finanziamenti che, in questo caso, come l’asse 4 e l’asse 2, andrebbero a completare quanto si è fatto di efficiente nel settore della promozione agricola collegata ai prodotti tipici. Mi riferisco in particolare all’olio extravergine d’oliva e non solo a questo. Il tartufo è una grande opportunità e le vetrine promozionali del Progetto transnazionale Per Agros hanno la funzione di informare il grande pubblico su quello che le nostre aziende producono >>. << In Sabina - hanno dichiarato i tecnici, fra cui due esperti di grande valore come Marcello RAGLIONE, Direttore dell’Unità di Ricerca per lo Studio dei Sistemi Agroalimentari dell’Appennino Centrale e Domenico BIGIONI, Presidente del Gruppo Europeo Tartuficoltura e Direttore del periodico Tubernet - il tartufo è già una pregevole risorsa e potrebbe esserlo ancora di più, sol che si avviassero procedure più aggiornate e si procedesse meglio ad una politica comune da coinvolgere anche i ricercatori e i tartuficoltori, i quali, invece, sono assai isolati, anche se molti, e alcuni positivamente, hanno iniziato ad istallare impianti e a procedere a produzioni più razionali. Nel corso delle varie relazioni, non sono state nascoste luci ed ombre del settore. Il vero numero dei ricercatori di tartufi si conosce solo formalmente. Duemila circa sono quelli ufficiali, con patentino regionale soltanto in Provincia di Rieti. Ma quelli veramente completi, attrezzati e formati sono meno di duecento. Poi ci sono migliaia di fuori legge che entrano nei boschi e provocano veri disastri. In questa maniera, è difficile il controllo sulla produzione. La quantità sfugge. Si fanno previsioni che hanno ampi margini in difetto sia in alto che in basso del diagramma. C’è chi parla di un prodotto che va da 10 a 15 tonnellate ogni anno, tale da sostenere le aziende agricole non solo di collina e di montagna, per valori che viaggiano tra 1 e 1,5 milioni di Euro >>. Altri dichiarano che proprio individuare la quantità, il prezzo e il totale del ricavo sono vere e proprie lotterie. Tra le tante proposte che figurano nel progetto preliminare della Tuscia, il Presidente D’ANGELI ha individuato tra le novità, la convenzione che sarà firmata con l’Istituzione Formativa di Rieti per istruire esperti di tartuficoltura e fondare una scuola di addestramento di cani. Il Direttore RAGLIONE ha sottolineato il danno che provoca il taglio indiscriminato dei boschi, dove esistono tartufaglie naturali di grande pregio (perfino del tartufo bianco che non manca come a Stimigliano e Torano). Il Presidente BIGIONI ha puntato sulla promozione scientifica e a rafforzare i rapporti fra gli altri produttori di tartufi, in primo luogo della Francia. Tra i presenti il Sindaco di Paganico Sabino DOMINICI, quello di Collalto Sabino GIORGI, insieme al Vice Sindaco di Belmonte in Sabina IMPERATORI.

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