Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Amatrice”:

<< Stiamo seguendo molto attentamente l’evolversi della situazione sulla rimodulazione del nostro nosocomio Francesco GRIFONI. Abbiamo sempre creduto fermamente che la metodica della trattativa, dell’incontro, dell’approfondimento e della esposizione delle vere e reali condizioni geografiche, sociali, territoriali ed ambientali che caratterizzano il nostro territorio ne fanno un UNICUM del quale la Regione Lazio non può non tenerne conto. E’ per questi convincimenti che riteniamo che le istituzioni non possano e non debbano esprimere il linguaggio delle barricate, della minaccia, del ricatto ma aprirsi ad un sereno ed obiettivo esame della problematica sul tavolo per ottenere il massimo di quanto sia possibile avere. Seguire altre vie attraverso manifestazioni muscolari ed intimidatorie può compromettere i rapporti tra Enti. E questo, alla fine dei giochi di prestigio e dell’informazione coatta, è quello che si sta cercando di realizzare da entrambe le parti. La domanda è legittima: non si poteva percorrere da subito questa soluzione sulla base di quanto deliberato dal consiglio comunale di Amatrice ALL’UNANIMITA’ in data del 12.07.2014?????? Invece il Sindaco, dopo l'ubriacatura agostana fatta di articoli, annunci, servizi su TG (falsi e premonitori …), chiamate alle armi ed insulti verso tutto e tutti, senza mai passare per l'ordinario, logico confronto diretto con la Regione ed i suoi apici politici, cos'ha realizzato?

Proprio un bel niente! Anzi, no. Qualcosa di veramente inutile lo ha realizzato: dopo aver speso denaro delle casse comunali per il ricorso al TAR contro il Decreto regionale e scodellato come un piatto di fumante amatriciana (dopo un paio di tentativi però) un bel referendum consultivo che la popolazione dovrà sostenere e spesare con le proprie tasse nel 2015! Pertanto ribadiamo ancora con metodica ripetitività che la strada giusta sia quella FINALMENTE SCELTA di aprire un dialogo con l’interlocutore Regione Lazio abbandonando IN MODO DEFINITIVO tentazioni secessionistiche che certamente porterebbero molti più problemi di quanto ce ne siano oggi. A chi poi pensa o allude che la minoranza sia rintanata chissà dove o addirittura debba sparire, facciamo presente che noi stiamo dove siamo sempre stati: a fare il nostro dovere amministrativo e istituzionale a seguito del voto dei cittadini amatriciani del maggio 2014. Con l’occasione vogliamo congratularci con un gruppo di imprenditori agricoli locali, che senza aspettare mirabolanti marchi comunali, tanto meno placidi benestare, ha deciso in proprio di organizzarsi e perseguire la realizzazione di un marchio per un prodotto tipicamente nostrano. Onore a Rinaldo D'ALESSIO, ad Antonio DI MARCO ed a tutti gli allevatori che motivatamente si impegnano per rilanciare un prodotto (il pecorino nostrano) sparito ormai anche come marchio all'indomani della chiusura della Coop. Latte Amatrice. Un prodotto che invece da oggi, sarà perfezionato direttamente sui Monti della Laga con un disciplinare di produzione che potrà davvero qualificarne provenienza e qualità. Grazie a quei cittadini di qualsivoglia colore politico che si impegnano, nonostante tutto, e credono ancora in Amatrice ed in chi lavora davvero per il bene della collettività!) >>.