di Gianfranco PARIS

Martedì scorso sono andato ad Antrodoco per assistere alla processione del “Carnevale Mortu” (nella foto) che chiudeva le tradizionali manifestazioni di quest'anno. Ho vissuto un momento di vera e autentica tradizione popolare. Francamente non me lo aspettavo. Il carnevale oggi è diventato una manifestazione banale delle cultura popolare. La maggior parte della gente vi partecipa svogliatamente, quasi come se vi fosse costretta. Non visi allegri che partecipano intensamente al divertimento, ma gente che passeggia indifferente a ciò che accade intorno a loro camminando tra pupazzi spesso mal fatti e mascherine senza carattere. Non più battaglie di coriandoli e scherzi di ogni genere, ma soprattutto visi allegri, gente che si divertiva veramente. Ad Antrodoco ho respirato di nuovo questa aria. La processione del “Carnevale Mortu” è la rappresentazione popolare di un funerale. Carnevale muore nel pomeriggio di martedì grasso ed il popolo si appresta a spedirlo nell'al di là. Il corteo è aperto dai simboli della confraternita della Buona Morte, nel rispetto della tradizione. Le autorità precedono il feretro neo costumi dell'epoca delle confraternite recitando il rosario delle feste goliardiche di un tempo “cinque e tre otto … otto e due dieci!”, subito dopo la banda della confraternita con le rituali marce funebri più note.

Carnevale Mortu giace sul letto delle esequie circondato da monache e frati oranti che ostentano torce e candelabri. All'arrivo sulla piazza il sindaco arringa il popolo con un accorato necrologio. Poi giù fino alle sponde del fiume Velino dove la salma viene fatta scivolare per il rogo finale. Carnevale infatti non viene sepolto, viene cremato su una pira di legni come le salme degli induisti sulle rive del fiume Gance. Una purificazione rituale che redime dai “peccati” del periodo delle licenze. Il tutto in un'atmosfera di sincera partecipazione popolare che restituisce al periodo carnascialesco tutto il sapore genuino di un tempo. E' la prima volta, dopo molti anni, che ho partecipato ad un momento del carnevale sentendomi veramente coinvolto. Grazie antrodocani, tenete duro, non fatevi spogliare da una modernità senza anima delle vostre tradizioni.