Il Consiglio generale della Cassa Edile provinciale, riunito presso la sede di Via Salaria (nella foto), ha tirato le somme di un anno di attività. E’ stato convenuto che l’anno che si sta per chiudere detiene il poco invidiabile primato di essere l’anno peggiore della peggiore crisi economica che l’Italia ha attraversato dalla sua unificazione. Il Presidente ANTONICOLI, rifacendosi alle recentissime pubblicazioni dell’ISTAT e dell’ANCE, sui dati del comparto delle costruzioni, ha sottolineato come questa lunghissima e profonda crisi ha avuto un impatto devastante sul tessuto occupazionale e produttivo del settore delle costruzioni. A livello nazionale, nei primi nove mesi del 2013, gli occupati nelle costruzioni hanno registrato una significativa flessione del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che va ad aggiungersi alle perdita del 11,7% rilevata nel quadriennio 2009/2012. Sono circa 480.000 i lavoratori diretti del comparto che hanno perso il lavoro che arrivano a 745.000 con i settori ad esso collegati. E’ come se fosse sparita la città di Bologna, nel primo caso, o la città di Palermo, nel secondo caso.

E’ da sottolineare che la perdita di posti di lavoro sarebbe stata significativamente maggiore se non si fosse fatto pesantemente ricorso alla cassa integrazione guadagni. Nei primi dieci mesi del 2013 il numero di ore autorizzate è ulteriormente cresciuto dell’8,9% sui livelli già elevati dell’anno precedente. Questo incremento segue la forte accelerazione avvenuta negli anni precedenti nel corso dei quali si è passati da circa 40 milioni di ore autorizzate nel 2008 ad oltre 104 milioni nel 2012. La profonda crisi delle costruzioni è evidenziata, inoltre, dal significativo l’incremento del numero dei fallimenti. Le imprese entrate in procedura fallimentare hanno registrato un ulteriore aumento del 9,7%, rispetto al terzo trimestre del 2012. Complessivamente dal 2009 al terzo trimestre 2013 i fallimenti nelle costruzioni sono stati circa 12.600 su un totale di circa 55.200 nell’insieme di tutti i settori economici. Pertanto, circa il 23% dei fallimenti avvenuti in Italia riguarda le imprese del settore costruzioni. Questa situazione non può che non riflettersi sui risultati economici delle Casse Edili, che offrono assistenza sanitaria e non, ai lavoratori del settore delle costruzioni. A livello nazionale si evidenziano flessioni tendenziali, nei primi nove mesi del 2013, del 9,5% delle imprese iscritte, del 12,1% del numero degli operai e del 13,8% delle ore lavorate. Tali diminuzioni seguono già un quadriennio (2009/2012) di forti cali: -26,6% per le imprese iscritte; -31,2% e -34,1%, rispettivamente, per operai e ore lavorate. In linea con il trend nazionale è quello della Cassa Edile della Provincia di Rieti. Dai dati della stessa Cassa Edile emerge, infatti, una perdita del 12%, sull’anno precedente, del numero dei lavoratori iscritti; il 2012 sul 2011 aveva già visto una caduta del 14%. Più significativa la perdita sulle ore lavorate che, rispetto all’anno precedente, è pari a -16%. Il 2012 sul 2011 aveva già segnato un -18%. Altrettanto significativo il dato relativo alle imprese iscritte che registra un -14%; lo stesso dato aveva già segnato un -9% nel precedente esercizio. Nonostante ciò la Cassa Edile della provincia di Rieti è riuscita, anche quest’anno, ad ottemperare ai propri compiti istituzionali erogando circa 261.000 €, per assistenze sia sanitarie e non, ai lavoratori iscritti. Rispetto alla media dell’ultimo triennio si è registrato un calo del 6,4% rispetto alle assistenze sanitarie ed un incremento dell’8,3% su quelle non sanitarie. << Sarà difficile - ha dichiarato ANTONICOLI - continuare a fornire ai lavoratori iscritti all’Ente prestazioni a questo livello se non ci sarà un’inversione di tendenza del comparto. Potranno sicuramente aiutare i provvedimenti del Governo, come la incessante lotta al lavoro nero e all’evasione, la proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico prevista nel “DDL stabilità”, le misure di rilancio dei mutui contenute nel “DL casa”, la messa in sicurezza del territorio, la riqualificazione del patrimonio scolastico e delle città. Tutto ciò però richiede tempi brevi e certi >>. Il Presidente della Cassa Edile reatina ha ricordato come l’11% della ricchezza del Paese è data dal comparto delle costruzioni, che lo stesso acquista beni e servizi dall’80% dei settori economici e che 1 Mld. investito in edilizia genera un giro d’affari di 3,3 Mld. e circa 17.000 nuovi posti di lavoro.