Numerosi e concreti i progetti di valorizzazione dei territori facenti parte della Riserva Regionale Monte Navegna e Monte Cervia. Lo conferma la presenza di numerose autorità regionali intervenute al convegno “San Giovanni in Fistola. Archeologia, Ambiente, Restauro: come nasce un polo museale” (nella foto). L’iniziativa, organizzata dalla Riserva, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e del Comune di Collalto Sabino, ha visto l'approfondimento delle sezioni archeologiche relative al sito di San Giovanni in Fistola e il prospettarsi concreto di numerosi progetti ad esso collegati. Oltre 2.000 anni di storia sono venuti alla luce e ora si pensa a come trasformarli, attraverso la loro valorizzazione, in motivo di attrazione culturale e turistica. In progetto un polo archeologico a San Giovanni in Fistola, un ecomuseo a Collalto Sabino e un collegamento infrastrutturale con monorotaia a bassissimo impatto ambientale che colleghi i due luoghi, dunque un'offerta culturale integrata che armonizzi le potenzialità che il territorio naturalmente possiede con la valorizzazione dei recenti rinvenimenti archeologici.

Sono intervenuti: Vito CONSOLI, Direttore dell’Agenzia Regionale Parchi della Regione Lazio; Fabio REFRIGERI, Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative, Ambiente della Regione Lazio; Massimiliano VALERIANI, Vice Presidente del Consiglio regionale; Daniele MITOLI, Consigliere regionale. All'unisono gli interventi di CONSOLI e VALERIANI, che hanno sottolineato l'importanza di far vivere tali scoperte nel tempo, non abbandonandole a se stesse come spesso accade in Italia, dando loro un seguito in termini culturali, turistici ed economici. Incide VALERIANI: << L'impegno della Regione Lazio è quello di garantire oggi, durante questo convegno, di porre attenzione concreta negli anni a venire affinché i fondi della Comunità Europea e quelli Regionali confluiscano in questo progetto >>. Su questo aspetto interviene anche REFRIGERI: << Con impegno, presenza e condivisione dobbiamo essere capaci di ottenere risorse e fondi. Dobbiamo fare delle risorse ambientali e culturali una rete, elementi vitali per l'economia. Qui abbiamo l'identità, dobbiamo esaltarla e valorizzarla. Proviamo ad essere credibili con l'impegno concreto, iniziamo a pensare ai territori periferici come poli >>. Questo è anche quanto auspica il Presidente della Regione Nicola ZINGARETTI in una lettera inviata alla Riserva in cui esprime impegno e propositività: << Quando penso al modo corretto di investire nelle bellezze del nostro territorio penso proprio a questo, alla capacità di valorizzare ciò che abbiamo senza alterare gli equilibri naturali che caratterizzano intere zone. Anche da questo può ripartire l’economia del Lazio, puntando sull’identità dei luoghi e su tradizioni che devono essere tramandate e condivise. Il Lazio è una grande terra piena di tesori che vanno preservati e recuperati, non solo per un dovere civico ma anche per poter completare un’offerta turistica già molto ampia che può dare alla nostra Regione quella marcia in più di cui abbiamo bisogno >>. Tutta la Valle del Turano merita attenzione, impegno e dedizione per essere valorizzata. Con l'intervento della Dr.ssa ALVINO (Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio) si è avuta chiara la portata archeologica di questi territori, bacino di meraviglie e potenzialità culturali e turistiche: << La provincia di Rieti - ha dichiarato la ALVINO - è un gioiello della nostra Regione. È vero che è isolata ma ha custodito un reale patrimonio, è una provincia che merita moltissimo e che va valorizzata e conosciuta da tutti >>. Tra le proposte e i progetti in corso c'è anche quello dell'archeotrekking, proposto dalla stessa ALVINO come punto di forza. I segnali positivi che arrivano dalla Giunta della Regione Lazio lasciano ben sperare per il concretizzarsi delle prospettive, come ha sottolineato l'Avv. Mario ASSENNATO, Commissario straordinario della Riserva, determinato ad investire impegno reale e costante. L'intervento di Cesare D’ELISEO, Sindaco del Comune di Collalto Sabino, ben sintetizza strade percorse e strade futuribili: << Il progetto vede il lavoro congiunto di enti, istituzioni e autorità impegnate nel rafforzare la realtà territoriale e il tessuto sociale delle popolazioni coinvolte. È un motore di sviluppo economico compatibile all'interno del quale si creano nuove opportunità di sviluppo lavorativo, un cammino di crescita che impedisce il degrado, l'impoverimento e la speculazione grazie alla cura e al rispetto dell'ambiente, alla conoscenza della storia e della tradizione, e allo sviluppo delle attrattive turistiche >>. Dunque, lo studio del territorio si è dimostrato uno strumento fondamentale per la tutela dello stesso, aprendo scenari non solo di scoperta ma anche di reti di collaborazione all'insegna delle risorse esistenti e prevedibili, della concretezza e della fattibilità.